Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Il problema della ricostruzione dell’edificio della stazione si pone fin da dopo la prima guerra mondiale ma bisogna aspettare gli anni ’30 per vedere in concreto l’avvio dell’iter progettuale. Il progetto di questo nuovo edificio è affidato all’architetto Angiolo Mazzoni, allora funzionario delle Ferrovie dello Stato fin dal 1921 e autore di diverse stazioni di epoca fascista. Nel 1937 viene realizzato un plastico per essere approvato dal Duce che contava molto sull’opera di propaganda che avrebbe sortito la realizzazione di una stazione ferroviaria, opera necessaria ma che a quasi venti anni dal terremoto non era ancora stata realizzata. Così la stazione viene realizzata prima dell’inizio della seconda guerra mondiale. Scene di vita rurale siciliana o di paesaggio. L’opera inneggia ai valori del lavoro e dell’operosità italiana e, come dice lo stesso Mazzoni nella sua proposta per l’esecuzione di opere artistiche per la stazione di Messina, “Il mosaico misura circa 135 di superficie e verrà realizzato in smalto e vetro colorato, materiali questi propri del mosaico classico”.  

Opera di Ignazio Buceti su disegno dell’architetto Campolo, la bella fontana venne realizzata nel 1741 per la scalinata scenografica del Monte di Pietà. La figura femminile assisa tiene la mano sinistra sul petto prosperoso mentre con la destra regge la cornucopia, simbolo di fortuna, ricchezza e abbondanza.

Spiaggia d’estate. Due giovani uomini su un’altalena, un gruppo di bagnanti si rilassa sulla spiaggia. Siamo al lido di Mortelle, sono i tardi anni ‘50. La città di Messina è all’apogeo della sua brevissima e dolorosissima storia novecentesca. Il lido è pieno di gente, ovunque. In piscina, sul ballatoio, tra le cabine, alle docce, uomini e donne in costume godono della brezza marina e dei confort offerti dalla nuovissima struttura balneare. 

Costruita su progetto (1936) degli ingegneri Paolo Napoli e Scipione Tadolini nello stile monumentale e razionalista allora all’avanguardia per l’architettura dell’epoca, la chiesa reinterpretata con pure geometrie masse di volumi, la grande tradizione medievale delle cattedrali di Cefalù e Monreale. A tre navate, presenta una decorazione musiva e tre grandi vetrate disegnate dall’architetto Silvana Raffa. In occasione del centenario del terremoto del 1908, lo scultore Domenico Trifirò ha realizzato per l’altare maggiore un grande pannello bronzeo sormontato dalla figura del Redentore.

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