Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Il toponimo probabilmente deriva dal francese Buse, ma di etimologica greca: Bythos, Bothos: fossato, nel significato di canale. Il francese Buse o Busette a dato luogo a Buzetta, Buzzetta e Buzeta, come indicato dall’antiche stampe con le quale viene nominato sia il torrente che discende dalla colline dello Scoppo, sia la porta che un tempo sanciva il limite nord della città. Ancora più anticamente, l’intero borgo era detto del Logoteta, dal nome della famiglia che ne era padrona fin dal 1136.

L’isolato 204 fu realizzato anch’esso nel 1916 su progetto dell’ingegnere Guido Viola anche se il primo comparto venne progettato nel 1934 dall’ingegnere Antonio Ricciardi, progettista anche di altri edifici che sorgono lungo la via Tommaso Cannizzaro. Il suo titolo, conseguito presso l’Istituto di Belle Arti di Firenze, non gli consentiva di firmare i progetti per cui intraprese una collaborazione con l’ing. Guido Viola e successivamente intraprese una collaborazione con l’ing. Domenico Pandolfo con il quale costituì una impresa di costruzioni che operò nella ricostruzione della città di Messina.

Il linguaggio utilizzato nella realizzazione dell’edificio da parte del suo progettista, l'ingegnere Antonio Zanca, è lontano dal Liberty che invece aveva caratterizzato altre sue opere palermitane. In particolare l’ingegnere Zanca riconduce il linguaggio utilizzato nella redazione del suo progetto per il Municipio, nell’alveo della tradizione del classicismo ottocentesco allontanandosi dal Liberty che aveva già utilizzato nella capitale siciliana. L’impianto del complesso architettonico è basato su un corpo di fabbrica attraversato al suo interno da un grande corridoio che distribuisce alle stanze degli uffici. Le varie parti che servono per assicurare la funzionalità al Municipio risultano facilmente raggiungibili da ciascuno degli ingressi distribuiti, dimostrando che la pianta del fabbricato risulta ancora funzionalmente adeguata alle esigenze della città. L’edificio è realizzato con materiali siciliani: i prospetti sono decorati con pietra artificiale realizzata con un impasto di cemento e pietra di Comiso frantumata ed ossidi che realizzano un intonaco ad imitazione della pietra, così come tutti gli elementi decorativi utilizzano la tecnica dello stampo per realizzare capitelli, mostre, paraste ed in generale tutti quegli elementi decorativi che, soprattutto nel caso dell’architettura pubblica, dovevano costituire gli elementi formalmente qualificanti dell’architettura cittadina. Il sito del Municipio è da sempre stato un’area centrale della città, come dimostrano gli scavi archeologici effettuati all’interno del chiostro e dai quali è possibile osservare una successione stratigrafica che si estende dal periodo romano fino alla città preterremoto. I reperti ritrovati nel corso dello scavo sono in atto raccolti nel piccolo museo archeologico che trova posto in un’ala del piano cantinato dello stesso edificio municipale, realizzando un rapporto di consultazione immediata tra lo scavo, lasciato aperto alla pubblica fruizione, ed i reperti ivi rinvenuti.

Favola metropolitana ambientata a Roma, città d'adozione dell'autore, presenta in chiave ironica il concetto di talento raffigurandolo nelle sue variegate manifestazioni esperienziali: in bilico tra chi sceglie di lasciarlo avvizzire e chi, non accontentandosi di sfruttarlo blandamente, preferisce coltivarlo e accrescerlo, mostra come tramite un esercizio e una dedizione costante si possano potenziare realmente le inclinazioni di ciascuno, anche se atipiche e singolari.

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