Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Realizzata nel 1573 dallo scultore carrarese Andrea Calamech, la scultura commemora Giovanni D’Austria, figlio naturale di Carlo V, e vincitore della battaglia di Lepanto (1571). Il condottiero è rappresentato in giovane età, all’epoca poco più che ventenne, indossa l’armatura spagnola, nella mano destra regge il bastone del comando, mentre con il piede sinistro calpesta il capo mozzato di Alì Bassà, comandante della flotta turca. Nel basamento marmoreo si trovano quattro tavole di bronzo che ricordano la costituzione della lega contro i Turchi, la data di partenza da Messina, la data della battaglia e il ritorno in città, nonché un bassorilievo con la disposizione delle navi durante la battaglia.

A ridosso del disastro occorso alla gente di Sicilia il I ottobre 2009, Michele Cannaò, Sara Montani, Togo e Guido Oldani chiamano a raccolta i colleghi artisti al Palazzo della Permanente di Milano per un happening dedicato alla tragedia. Da qui l’idea di Cannaò di creare in quella terra un Museo del Fango fatto di dipinti, sculture, filmati, poesie, racconti e quanto dell’arte possa costituire argine culturale. 

Gui

Nato contestualmente al giornale messinese “Centonove”, Gui è il protagonista di alcune vignette satirico-politiche pubblicate sulla rivista. Da iniziale “strumento jolly”, privo di un nome identificativo, estremamente duttile, utilizzato per descrivere in maniera tagliente situazioni diversificate, Gui cresce progressivamente nei contenuti e nella forma. 

Custodito presso il Museo Correr di Venezia, l’olio su tavola autografo e datato al 1475 appartiene all’ultimo periodo dell’attività del pittore. La scena segue un’iconografia nordica, tuttavia se ne discosta per l’ambientazione totalmente messinese come dimostra l’abside di San Francesco all’Immacolata, chiesa ben nota al pittore che abitava nel borgo dei sicofanti, nei pressi dell’antico torrente Boccetta.

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