Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Toponimo derivante da un’antica carica bizantina, indicava una magistratura con poteri militari, amministrativi e giudiziari. Un tempo lo stratigoto era nominato direttamente dal popolo, coadiuvato da una “curia stratigoziale”, e successivamente nominato direttamente dal Re. Dopo la rivolta antispagnola (1674-78) la carica fu abolita.

Toponimo del lungo mare, anticamente denominato"Strada Colonna", dal nome del viceré Marcantonio Colonna (1577-1585) che la restaurò. Comunemente detta Marina, la strada, che era il fulcro sociale e commerciale della città prima del sisma, venne intitolata dopo il 1860 a Vittorio Emanuele II (Torino 1820-Roma 1878), primo sovrano d'Italia.

La chiesa fu fondata nel 1452 come tempio dell’antico monastero femminile dello Spirito Santo, fondato dalla nobildonna messinese Francesca Boccapiccola. Danneggiata gravemente dal terremoto del 1908 fu ricostruita e restaurata dall’ing. Antonio Marino: vennero quindi ripresi gli stucchi, le lesene e venne salvato pure un Crocifisso, realizzato da Francesco de Li Matinati, e la tavola con la Madonna dei Miracoli, o del Latte, buona prova di scuola antonelliana (XVI sec.).

La porta della giudecca detta anche Porta Nuova, era ubicata in corrispondenza dell’attuale is.188 di via Cesare Battisti. Il Gallo la descrive come “Porta Trionfale, che già per molti anni serrata, ed indi nobilmente abbellita e rinovata, nel1753 a 4 novembre fu fatta aprire dal Duca di Laviefuille Vicere, per la qual causa Laviefuille viene denominata…”. La cortina muraria nella quale insisteva questa porta venne distrutta dopo l’Unità d’Italia.

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