Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Quinto romanzo dello scrittore Guglielmo Pispisa, Voi non siete qui è uscito nel 2014 per le edizioni Il Saggiatore. Al centro della trama, le vicende dell’avvocato Walter Chiari, messinese come il suo autore. La città, tra i protagonisti della narrazione, è assunta sin dalle prime pagine come osservatorio privilegiato della realtà di tutti i giorni, con «i piccoli fallimenti e successi di una vita qualunque»: la storia comune di un contemporaneo uomo senza qualità, destinata, tuttavia, ad un epilogo inatteso.

Eugenio Vanfiori, artista, giostraio, realizza quest’opera tributo a Maria Costa, poetessa del borgo marinaro di Paradiso, icona di una poesia del mare che la città di Messina sembra aver smarrito nella sua storia recente. Come Maria Costa, l’artista vive il margine terraqueo dal Baby Park, noto parco gioco della famiglia Vanfiori, in relazione profonda con la poesia dei luoghi e l’energia naturale del paesaggio dello Stretto.

Lo storico Diodoro Siculo narra che il gigante Orione sia stato il costruttore della città di Messina e del tempio che, a Capo Peloro, egli aveva egli aveva dedicato al a Nettuno, il dio dei mari. Riprendendo l’iconografia del Montorsoli per il personaggio di Orione nella fontana di Piazza Duomo, Vanfiori immortala il mitologico personaggio in un ironico giro in giostra in compagna del fedele cane Sirio e di un bambino obeso, grottesca metafora della condizione umana nella nostra epoca. Da notare la toccante dedica di Vanfiori al “popolo di Provinciale”.

L’ultima sopravvivenza che insiste nell’area dell’isolato 183 si riduce a un brandello di muratura che contiene un portale sormontato da un oculo ellittico con una grata metallica sopra il quale sono presenti le mensole di un balcone oggi non più esistente. Il portale in pietra calcarea da accesso ad un vestibolo sul quale è presente una seconda apertura da cui, presumibilmente si accedeva al fabbricato, oggi non più esistente, ma del quale restano alcune tracce di muratura addossate ai fabbricati retrostanti ed un cantonale in pietra di Siracusa sul fronte principale.

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