Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

La gigantografia è tratta da una foto di Lorenzo Cassarà scattata dalla vertigonosa stele della Madonnina. Una visuale inedita del forte San Salvatore e del “landmark mariano”, il principale riferimento spaziale ed estetico della città di Messina. Le questioni dell’identità sociale e culturale delle comunità sono al centro dei reportage di Cassarà, da anni attento osservatore e organizzatore di performance e istallazioni in cui l’occhio fotografico indaga i caratteri e le forme psicologiche degli abitanti di varie località siciliane. Il titolo “Cura ut Valeas” è una locuzione latina che significa “Fai in modo di star bene”, usata generalmente come formula di chiusura di una lettera, “Stammi bene”, un invito e un saluto per i viaggiatori del tram che restituisce la genuina tensione sociale dell’arte di Cassarà,

La porzione di edilizia preterremoto occupa solo parte dell'isolato 171 tuttavia, osservando questo edificio è possibile comprendere come sono stati riparati gli edifici danneggiati da sisma del 1908 o come comunque è stato necessario rafforzarli inserendovi una struttura di travi e pilastri in cemento armato. L'edificio mostra tre campate con botteghe al piano terreno e piano nobile la cui struttura è stata modificata solo nelle due campate più ad est con l'inserimento della maglia in c.a. mentre la struttura portante dell'ultima campata non risulta avere subito modifiche. Chiaramente questa scelta, come si nota dalla lesione alla sinistra del pilastro in c.a., ha creato un generale scompenso che nuoce alla stabilità globale del fabbricato.  

Fu realizzata da Giovannangelo Montorsoli nel 1557, la seconda commissionatagli dal Senato cittadino dopo quella realizzata a Piazza Duomo nel 1553. Originariamente l' opera si trovava di fronte al Palazzo del Municipio con il dio che rivolgeva la sua protezione verso la città e le spalle rivolte al mare, diversamente dalla sua collocazione odierna. Sia la Scilla, sia il Nettuno furono danneggiate durante la rivoluzione del 1848, e quindi sostituite con due copie. Oggi gli originali montorsoliani si trovano al Museo Regionale.

Costruita da Giacomo del Duca tra il 1589 e il 1600, è stata, insieme all’annesso palazzo, sede dell’ordine dei Cavalieri di Malta dopo la cacciata da Rodi (1136) Dell’antico edificio rimane la tribuna di Via Placida, massiccia architettura che tra pareste, lesene e nicchioni si articola in un suggestivo gioco geometrico e chiaroscurale. L’edificio conserva al suo interno le reliquie di San Placido, il monumento funebre all'umanista Maurolico, la tomba dell’architetto Grunenberg.

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