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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Il linguaggio utilizzato nella realizzazione dell’edificio da parte del suo progettista, l'ingegnere Antonio Zanca, è lontano dal Liberty che invece aveva caratterizzato altre sue opere palermitane. In particolare l’ingegnere Zanca riconduce il linguaggio utilizzato nella redazione del suo progetto per il Municipio, nell’alveo della tradizione del classicismo ottocentesco allontanandosi dal Liberty che aveva già utilizzato nella capitale siciliana. L’impianto del complesso architettonico è basato su un corpo di fabbrica attraversato al suo interno da un grande corridoio che distribuisce alle stanze degli uffici. Le varie parti che servono per assicurare la funzionalità al Municipio risultano facilmente raggiungibili da ciascuno degli ingressi distribuiti, dimostrando che la pianta del fabbricato risulta ancora funzionalmente adeguata alle esigenze della città. L’edificio è realizzato con materiali siciliani: i prospetti sono decorati con pietra artificiale realizzata con un impasto di cemento e pietra di Comiso frantumata ed ossidi che realizzano un intonaco ad imitazione della pietra, così come tutti gli elementi decorativi utilizzano la tecnica dello stampo per realizzare capitelli, mostre, paraste ed in generale tutti quegli elementi decorativi che, soprattutto nel caso dell’architettura pubblica, dovevano costituire gli elementi formalmente qualificanti dell’architettura cittadina. Il sito del Municipio è da sempre stato un’area centrale della città, come dimostrano gli scavi archeologici effettuati all’interno del chiostro e dai quali è possibile osservare una successione stratigrafica che si estende dal periodo romano fino alla città preterremoto. I reperti ritrovati nel corso dello scavo sono in atto raccolti nel piccolo museo archeologico che trova posto in un’ala del piano cantinato dello stesso edificio municipale, realizzando un rapporto di consultazione immediata tra lo scavo, lasciato aperto alla pubblica fruizione, ed i reperti ivi rinvenuti.

In via Della Zecca, presso l’is.306 quasi ad angolo con la via XXIV Maggio, è presente un’edicola votiva dedicata a Sant’Espedito. La tipologia molto semplice consta di un apparato decorativo nel quale alle rastremature dei piedritti laterali corrispondono due dadi di base.  All’interno di questo apparato trova posto una nicchia di forma rettangolare all’interno della quale la figura del Santo.  La parte superiore della decorazione è realizzata con l’impiego di un motivo molto semplice che accentua la presenza di una croce che sormonta l’intera composizione costituendo parte della decorazione in stucco che la caratterizza in modo semplice ma efficace.

La Dogana fu progettata dall’architetto Luigi Lo Cascio che era, in quel periodo, un funzionario del Genio Civile di Messina. L’appalto venne affidato alla Federazione delle Cooperative di Ravenna che diede inizio alla costruzione nel 1912 e la ultimò dopo circa due anni. Il progetto dell’architetto Lo Cascio prevedeva la suddivisione dell’edificio in più blocchi tra loro collegati che avrebbero potuto ottemperare alle necessità del porto al cui servizio era realizzato l’edificio. Il complesso architettonico si articola in una palazzina a due piani nella quale sono localizzati gli uffici, affiancata da altri corpi di fabbrica ad unica elevazione destinati a magazzini.

L'isolato 276 di Messina consta di due corpi di fabbrica che occupano ad est e ad ovest la superficie dell'isolato essendo separati da uno spazio intercluso nel quale, oltre ai percorsi di accesso alle singole unità trova posto un giardino. Fu realizzato a partire dal 1949 quando fu commissionato il progetto di massima agli architetti W. Frankl e M. Ridolfi. Il progetto venne elaborato nel corso dei due anni successivi e l’opera architettonica fu conclusa nel 1952.

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