Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L’acquerello appartiene al corpus di opere grafiche custodite presso il museo Amedeo Bocchi di Parma: si tratta di sessanta opere tra disegni, bozzetti e saggi preparati dal pittore emiliano per la commissione ministeriale nominata dalla Direzione generale dell’Antichità e delle Belle Arti allo scopo di giudicare il lavoro dei possibili successori di Giulio Aristide Sartorio (Roma 1860 – Roma 1932), morto proprio durante la realizzazione dei cartoni per la decorazione musiva del duomo di Messina. L’opera è uno studio compositivo sui gruppi di angeli delle Litanie lauretane, le figure che avrebbero dovuto decorare la navata centrale del duomo. 

L’edificio IX della Palazzata fu progettato nel 1929 ma dal progetto alla sua realizzazione intercorsero quasi trenta anni a causa della seconda guerra mondiale. Nel frattempo il linguaggio degli stessi progettisti si era evoluto pertanto il nuovo progetto avviato nel 1952 e realizzato nel 1956 denuncia, attraverso il linguaggio utilizzato, la sua minore età rispetto al contiguo edificio dell’INFAIL. Il progetto è di Giuseppe Samonà che nel pensare alla forma da dare alla sua opera, affidò ad una grande varietà di materiali e di lavorazioni il compito di trasmettere un’immagine severa ed al tempo stesso dichiaratamente moderna. 

Il Palazzo dei Fratelli Cerruti, armatori che ebbero un significativo ruolo nella ricostruzione della città anche in ordine alle speculazioni edilizie, fu costruito dal dicembre 1915 al febbraio 1917, in circa quattordici mesi di lavori serrati. Il progetto venne presentato dalla Società Anonima Italiana “Ferrobeton” a firma dell’architetto Gino Coppedè in relazione al secondo comparto dell’isolato 312. La struttura in muratura confinata con travi e pilastri di cemento armato regge un edificio di forma triangolare con gli angoli arrotondati che prospetta sulla piazza dell’antica chiesa dell’Annunziata dei Catalani e che dalle decorazioni in questa presenti ne viene condizionato.

Prende il nome dalla “Sacra Miliza dei Verdi”, confraternita fondata nel XI secolo da Porzio Cataldo che si occupava di somministrare la comunione ai moribondi difendendo i fedeli dagli assalti degli arabi, allora dominatori della città. I Verdi erano così chiamati perché indossavano abiti di questo colore, peraltro sacro ai saraceni.

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