Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L'edificio della Cassa Centrale di Risparmio Vittorio Emanuele fu realizzato su progetto dell'architetto Ernesto Basile nel 1925 ed occupa parte dell'isolato 297/B del PR di Messina. La sua costruzione si dovette confrontare con la preesistenza della chiesa medievale di S. Maria degli Alemanni che subì la riduzione della navata, oggi interrotta da un vetro trasparente.

Nel 1622 l’architetto Simone Gullì presenta un progetto che prevede una cortina continua di tredici grandi edifici intervallati dalle monumentali porte cittadine. La palazzata sostituiva, in termini moderni, le vecchie mura urbane e venne danneggiata dal terremoto del 1783 tanto da essere in parte ricostruita fin dall’inizio del XIX secolo dall’abate Giacomo Minutoli. Venne definitivamente distrutta dal terremoto del 28 dicembre 1908. Fu bandito un concorso di idee, vinto nel 1931 dall’architetto Camillo Autore con Giuseppe Samonà, Guido Viola e Raffaele Leone. Del progetto fu realizzato solo l’edificio della testata a sud, il Palazzo dell’INA nel 1935. Successivamente furono realizzati il Palazzo del Banco Di Sicilia ed i successivi verso nord, che vennero realizzati nell’arco del ventennio seguente.

L’ingresso monumentale di Via Catania accoglie il visitatore con la grande composizione floreale dello stemma cittadino e la scritta “Orate Pro Defunctis” su cui troneggia la bella cappella della Confraternita di San Basilio degli Azzurri, realizzata da Giacomo Fiore e Gregorio Bottari.

A ridosso del disastro occorso alla gente di Sicilia il I ottobre 2009, Michele Cannaò, Sara Montani, Togo e Guido Oldani chiamano a raccolta i colleghi artisti al Palazzo della Permanente di Milano per un happening dedicato alla tragedia. Da qui l’idea di Cannaò di creare in quella terra un Museo del Fango fatto di dipinti, sculture, filmati, poesie, racconti e quanto dell’arte possa costituire argine culturale. 

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