Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Prende il nome da Umberto II di Savoia, figlio di Vittorio Emanuele III, succedette al padre quando questi, nell’estremo tentativo di salvare la monarchia, abdicò in suo favore. Dopo la vittoria della Repubblica al referendum sulla forma costituzionale, fu costretto all’esilio. Un tempo arteria panoramica, la via oggi è purtroppo offuscata dall’irregolare espansione edilizia.

Nel 1946 l’architetto Filippo Rovigo ricostruisce ciò che si è salvato della fiera dai bombardamenti e progetta, oltre allo spostamento dell’ingresso a sud della passeggiata a mare in luogo del precedente su via V. Emanuele, anche l’edificio immediatamente a fianco dell’arco in c.a. che individua ingresso. Rovigo localizza a ridosso dell’ingresso i locali per gli uffici ed un grande padiglione espositivo rettangolare orientato secondo la direzione del padiglione centrale.

Il progetto dell’attuale scuola tecnica industriale è stato redatto dall’allora preside ingegnere Quirino Parolini che per molti anni dovette dirigere la scuola da sedi provvisorie, mentre vari problemi di ordine amministrativo e logistico rendevano difficoltoso il reperimento dell’area di sedime sulla quale doveva sorgere l’edificio della scuola tecnica. La scuola era stata ospitata in plessi temporanei e la guerra aveva reso ancora più difficoltoso il reperimento delle risorse da destinare a quest’opera. Importante fu la pervicacia del preside che si fece latore delle istanze della scuola tecnica arrivando perfino ad elaborare il progetto con tutte le varianti richieste per essere adattato nell’area degli isolati 126, 138 e 148 che, per le necessità di continuità delle aule destinate alla didattica con quelle destinate ai laboratori, sono stati unificati in un unico plesso.

La leggenda di Scilla e Cariddi è antichissime e ha innumerevoli varianti, rappresentazioni pittoriche e letterarie. Mostri abissali posti all’ingresso dello Stretto di Messina, queste creature voracissime che ingoiavano bastimenti e marinai sono la trasposizione mitica delle potentissime correnti, dei gorghi e dei “garofali” prodotti dall’incontro tra il mar Ionio e Tirreno che si verifica proprio nelle acque dello Stretto. Maria Rando qui rappresenta due evanescenti e vorticose sirene dalla sostanza liquida e dorata, terrificanti e enigmatiche archetipi femminili che restituiscono tutto il fascino inquietante di questo mito. 

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