Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

La scuola Crispi, in quanto istituzione, risale agli anni dell’Unità d’Italia tuttavia, l’edificio nel quale questa è attualmente insediata fu costruito nel corso della ricostruzione della città a seguito del sisma del 1908 e ricade nell’area dell’isolato 401 del Piano Regolatore redatto dall’ingegnere Luigi Borzì. Il fabbricato si articola con un corpo longitudinale nel quale si innestano due bracci trasversali di diversa estensione che gli conferiscono una forma di C e che consentono di utilizzare, in modo efficace, l’area di sedime di forma  trapezoidale. Questa è posta ad ovest rispetto alla Piazza dell’Unione Europea nella quale insiste il Palazzo del Governo.

Nella mitologia greca Kronos era un titano figlio di Gea (Terra) e Urano (Cielo). Grazie alla falce datagli dalla madre, Kronos evirò Urano, riuscendo a liberare se stesso e i suoi dodici fratelli che non erano stati dati alla luce a causa del padre. Il mito si lega alla città di Messina perché il suo nome greco era appunto quello di Zancle, falce in italiano, a causa della particolare forma del porto naturale. In questa pensilina Laura Pittaccio rappresenta il mito concentrandosi sulla figura di Gea, eroina dallo sguardo furbo che brandendo la falce sembra pronta a sviluppare il suo piano contro il mostruoso Urano dalla bocca sdentata.

L’opera appartiene alla prima fase dell’attività di Vanadia, quando, proprio nel 1951 egli esordì con la prima personale alla libreria dell’O.S.P.E. Non è possibile stabilire con certezza se quest’opera fosse in mostra in quell’occasione (Buda 2011) tuttavia il quadretto è l’espressione di un’esperienza artistica che ha abbandonato l’atmosfera ludica dei primi esperimenti per un tono espressivo drammatico e pensoso, privo di qualsiasi riferimento stilistico o derivazione. E’ un’opera spontanea, carica delle ansie e dei ricordi di una stagione difficile e insieme carica di attese che di lì a poco fiorirà nell’attività del pittore insegnante e nell’Italia della Ricostruzione. 

Nell'isolato 133 sopravvive un comparto nel quale insiste un edificio preterremoto. Si tratta di un edificio recentemente restaurato senza troppa attenzione alla preesistenza che manifesta, sopra le aperture dei mezzanini, le mensole che sostenevano i balconi dei piani superiori, oggi demoliti per rispondere ai dettami della normativa antisismica del 1909.

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