Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

La vasca faceva parte della Fontana dei Quattro Cavallucci, un tempo poste su altrettante aiuole innanzi alle absidi del duomo. Le quattro fontane erano situtate su un alto basamento, ornato da volute ai lati, e da un mascherone al centro che che versava l'acqua in una coppa sottostante. Da ogni vasca emergeva un puttino posto sul dorso di un cavallino versante acqua dalla bocca. Non concordemente le fonti assegnano al catanese Giuseppe Battista Marino la paternità dell'opera (1742), probabilmente su un disengo (1729) del sacerdonte Gaetano Ungaro.

Dal nome della fazione di nobili e borghesi che durante la rivolta antispagnola del 1674 – 1678 appoggiarono la corona contro la fazione dei popolani, fautori della ribellione contro la Spagna.

Realizzata da Ignazio Brugnani nel 1739, un tempo occupava il chiostro del monastero di S. Gregorio, non più esistente. Nel 1897 venne portata prima nel vecchio Giardino a Mare Umberto I, per essere poi definitivamente ricollocata in questo spazio nel 1938. La fontana, in marmo bianco, si innalza su una vasca sul quale l’autore ha iscritto il suo nome e la giovanissima età (20 anni). Sulle tre facce della stele centrale si appoggiano le code di tre cavallucci marini che reggono tra le zampe anteriori una testa di delfino. In alto, sulla coppa a sei conchiglie, un putto regge lo stella araldico dei Ruffo di Scaletta, omaggio della committente della fontana, la badessa suor Severina, al proprio casato.

Ricostruito dopo il terremoto del 1908, il santuario è legato all’apparizione della Madonna in difesa dei messinesi durante il corso della guerra del Vespro. La chiesa, distrutta dal terremoto del 1908, fu ricostruita in forme neogotiche dall’ing. Paolo Anzella nel 1911, e abbellita da due campanili laterali alti 25 metri, nei quali furono inserite 27 campane. All’interno, tra le poche opere sopravvissute, vi è la manta d’argento della Madonna di Montalto che copre un’antica icona bizantina giunta al Santuario nel 1300 in circostante miracolose. .

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