Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Il servizio civile prestato in una OPG segna profondamente lo sceneggiatore che decide di trasformare questo spaccato di vita personale in una graphic novel. La ferma intenzione di sdoganare la conoscenza di episodi di interesse sociale legati a questa sua esperienza privata, comporta la creazione di questo "reportage a fumetti".

L’isolato 203 del PR di Messina fu realizzato nel 1916 su progetto dell’ingegnere Guido Viola. Come nel caso dei limitrofi isolati 201 e 204, anche in questo caso fu l’Unione Edilizia Messinese ad occuparsi della costruzione, come regolato dalla legge istitutiva del 28 luglio 1911 era previsto che l’Unione Edilizia acquisisse i terreni per costruirvi le abitazioni da cedere ai diversi proprietari che non avrebbero, se non coordinati all’interno della stessa logica, potuto accedere al patrimonio immobiliare con le esigue sovvenzioni statali.

Realizzato da Saro Leonardi, il monumento Giuseppe Mangano, marinaio morto durante la battaglia di Punta Stilo del 3 luglio del 1940, l’opera è tra le più impegnative tra le numerose realizzate dallo scultore messinese per il Cimitero. Pur se criticato dalla Commissione d’arte atta a validare il progetto prima della sua esecuzione, il monumento mantiene ancora oggi un certo fascino nella resa dettagliata dell’eroica figura del marinaio, secondo quello stile celebrativo e retorico carico all’arte di regime.

L’opera composta di 143 pannelli assemblati da Guttuso  direttamente nel suo studio, fu commissionata dall’allora consulente del teatro Giacchino Lanza Tomasi. Con una superficie di 130 metri quadri, è la più grande realizzata dal maestro di Bagheria, e una delle sue ultime opere. Installata sulla volta del Teatro Vittorio Emanuele, suggella la discussa e lunghissima ricostruzione del massimo teatro cittadino.

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