PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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Il bronzo venne realizzato dallo scultore messinese Antonio Bonfiglio nel 1963 per la piazza dove ancora oggi si trova. Il "poverello d'assisi" è raffigurato a piedi nudi, vestito del saio, mentre con l'ampio gesto abbraccia i passanti del Viale Boccetta.

L’edificio IX della Palazzata fu progettato nel 1929 ma dal progetto alla sua realizzazione intercorsero quasi trenta anni a causa della seconda guerra mondiale. Nel frattempo il linguaggio degli stessi progettisti si era evoluto pertanto il nuovo progetto avviato nel 1952 e realizzato nel 1956 denuncia, attraverso il linguaggio utilizzato, la sua minore età rispetto al contiguo edificio dell’INFAIL. Il progetto è di Giuseppe Samonà che nel pensare alla forma da dare alla sua opera, affidò ad una grande varietà di materiali e di lavorazioni il compito di trasmettere un’immagine severa ed al tempo stesso dichiaratamente moderna.

Gli edifici che insistono lungo la scalinata di S. Barbara sono stati realizzati sopra le mura della città volute da Carlo V presumibilmente a partire dal tardo settecento. Si tratta di un’edilizia povera realizzata in estrema economia che, probabilmente per la localizzazione, ha subito lievi danneggiamenti a causa del terremoto del 1908. Osservando alcune cellule edilizie è possibile notare tentativi di incordolatura con travi e pilastri di cemento armato che in atto sono ormai in avanzato stato di degrado.

Prende il nome dalla rivolta scoppiata nel 1847 proprio su questa arteria, e che anticipò di qualche mese l’inizio del Risorgimento siciliano. La strada era anricamente chiamata Ruga Amalfitana, per poi divenire Via Austria dopo la spedizione di Don Giovanni D’Austria, e infine, Via Primo Settembre, dopo il 1860.
