Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Lo storico Diodoro Siculo narra che il gigante Orione sia stato il costruttore della città di Messina e del tempio che, a Capo Peloro, egli aveva egli aveva dedicato al a Nettuno, il dio dei mari. Riprendendo l’iconografia del Montorsoli per il personaggio di Orione nella fontana di Piazza Duomo, Vanfiori immortala il mitologico personaggio in un ironico giro in giostra in compagna del fedele cane Sirio e di un bambino obeso, grottesca metafora della condizione umana nella nostra epoca. Da notare la toccante dedica di Vanfiori al “popolo di Provinciale”.

Dal nome del dotto e notissimo umanista Costantino Lascaris (Costantinopoli 1434 – Messina 1501). Alla caduta di Bisanzio in mano turca, si trasferì a Messina dove insegnò greco al monastero basiliano del SS. Salvatore. Tra i suoi allievi vi sono Pietro Bembo e Angelo Gabrieli. La sua opera maggiore è una grammatica greca Erotemata (1476). Fu sepolto nell’antica chiesa del Carmine, in contrada Pozzo Leone, distrutta nel sisma del 1783.

La sede del Palazzo Littorio, realizzato dal 1938 ed ultimato poco prima della seconda guerra mondiale insieme all’isolato VIII, fu realizzata dopo la costruzione dei tre primi isolati della Palazzata. Si avverte, rispetto a questi, una evoluzione nel linguaggio architettonico che ricorre all’uso di volumi puri, elementi semplici nobilitati dall’uso di lastre travertino che, ricoprendo gran parte delle superfici verticali dell’edificio, creano una gerarchia tra la torre, più alta e totalmente ricoperta da lastre di travertino, ed il volume con il quale questa si compenetra, caratterizzato da una successione di specchiature lisce trattate ad intonaco scandite da paraste ricoperte con travertino.

L'isolato 479A è stato realizzato dopo il terremoto del 1908 ma possiede alcuni elementi dell'edifico che in precedenza insisteva nello stesso sito, non escluso anche il riutilizzo di alcune murature. Un esempio evidente è il portale di ingresso al chiostro ed il controportale presente nel chiostro interno. E' evidente anche la sopraelevazione effettuata successivamente senza alcun rispetto per la preesistenza.

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