PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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Realizzata nel 1927 dallo scultore Ercole Drei (Faenza, 1886 – Roma, 1973), il gruppo, in lega di bronzo e alluminio, sormonta la monumentale facciata del Palazzo di Giustizia (1928) disegnato da Marcello Piacentini.

Per la fermata “Ringo” Daniele Morganti realizza un piccolo tributo ad Antonello da Messina, il maestro rinascimentale di cui sono custodite due opere nel vicino Museo Regionale. Con mano quasi caricaturale Morganti interpreta “l’Annunciata” (1476)di Palazzo Abatellis, un po’ bruttina e baffuta, e un ancor più gonfio “Ritratto d’uomo” (1475-76), la cui traduzione “street art” riesce a trasformarlo in un simpatico giovanotto contemporaneo dagli occhi antonellianamente grandi e vivaci

Il Museo Regionale custodisce una parte del ricchissimo patrimonio storico artistico della città pre terremoto (1908). All’interno dei locali della ex Filanda Mellinghof, che presto verranno lasciati per la nuova struttura, sono custoditi alcuni capolavori della scultura e della pittura europea, come la "Resurrezione di Lazzaro" (1609) e "L’Adorazione dei Pastori" (1609) di Caravaggio, Il Polittico di San Gregorio (1473) e la tavoletta della "Madonna col bambino benedicente e un francescano in adorazione (1474)" di Antonello da Messina.

L’acquerello appartiene al corpus di opere grafiche custodite presso il museo Amedeo Bocchi di Parma: si tratta di sessanta opere tra disegni, bozzetti e saggi preparati dal pittore emiliano per la commissione ministeriale nominata dalla Direzione generale dell’Antichità e delle Belle Arti allo scopo di giudicare il lavoro dei possibili successori di Giulio Aristide Sartorio (Roma 1860 – Roma 1932), morto proprio durante la realizzazione dei cartoni per la decorazione musiva del duomo di Messina. L’opera è uno studio compositivo sui gruppi di angeli delle Litanie lauretane, le figure che avrebbero dovuto decorare la navata centrale del duomo.
