PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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Le origini della Fiera di Messina sono da ricercare nella fiera del Santo Sepolcro, istituita da Federico II nel 1296 e che, fino al XV secolo, risulta essere una delle più importanti fiere d'Italia. Nella seconda metà del XIX secolo l'istituzione assume un importante ruolo alla luce delle nuove rotte del Mediterraneo alla luce dell'apertura del Canale di Suez.

Nel 1913 venne affidato l’appalto per la costruzione dell’edificio alla Ditta Domenico Visalli che lo realizzò nei due anni successivi. L’edificio è uno dei quattro che configurano la Piazza Antonello, ciascuno con un porticato che ne evidenzia analogie e ne mette a confronto le diversità dei differenti prospetti che, anche da un punto di vista simbolico, rappresentano il maggiore punto focale della città. La struttura dell’edificio è in muratura confinata con una struttura in travi e pilastri di cemento armato secondo quanto prescritto dalla normativa antisismica che, a sua volta, costituiva la trasposizione realizzata con i nuovi materiali, primo tra tutti il cemento armato. Nel corso della sua costruzione sono emersi strati di epoca ellenistica e romana.

La via fu chiamata così in onore di Bernardino Cardines, duca di Maqueda, vicerè di Sicilia dal 1596 al 1602. In passato costituiva una dei più importanti assi viari della città. Realizzato agli inizi del XVII secolo, nell’ambito del generale riassetto urbanistico moderno, misurava circa 650 metri, con un’ampiezza di dieci metri. Dopo il terremoto, il primo segmento della strada, che un tempo giungeva fino all’attuale Via Nicola Fabrizi, rimase tale, mentre il secondo venne ribattezzato Via Cesare Battisti.
Il Forte S.Maria dell'Alto, detto anche Forte di Torre Vittoria è oggi riconoscibile per grandi linne dall’andamento delle mura che può essere rilevato solo da un complesso residenziale costruito nel XX secolo. Dal forte, che costituiva la chiusura più estrema ad ovest della città, i messinesi riuscirono ad organizzare la resistenza agli attacchi dell’esercito francese nel corso della guerra del Vespro del 1282.
