
PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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L'edilizia preterremoto riguarda soltanto una parte dell'isolato 274 del PR di Messina ma mostra una tipologia tipica della città ottocentesca. In particolare si riscontrano un piano botteghe dotate di mezzanino ed un piano nobile. Nel caso di una delle porzioni del fabbricato si può ritrovare una facciata bugnata in pietra di Siracusa che riveste tutta la facciata di un comparto, nobilitandolo in modo particolare rispetto agli edifici limitrofi. Le sopravvivenze non lasciano capire con precisione quanto tale bugnato sia frutto di un disegno globale che riguardava l'intero fabbricato, tuttavia è possibile ipotizzare un'asse di specularità che attraversa l'ingresso dell'edificio bugnato il quale, proprio ai due lati del portale, manifesta due oculi con funzione di prese di luce per il corpo scala.

Il progetto dell’attuale scuola tecnica industriale è stato redatto dall’allora preside ingegnere Quirino Parolini che per molti anni dovette dirigere la scuola da sedi provvisorie, mentre vari problemi di ordine amministrativo e logistico rendevano difficoltoso il reperimento dell’area di sedime sulla quale doveva sorgere l’edificio della scuola tecnica. La scuola era stata ospitata in plessi temporanei e la guerra aveva reso ancora più difficoltoso il reperimento delle risorse da destinare a quest’opera. Importante fu la pervicacia del preside che si fece latore delle istanze della scuola tecnica arrivando perfino ad elaborare il progetto con tutte le varianti richieste per essere adattato nell’area degli isolati 126, 138 e 148 che, per le necessità di continuità delle aule destinate alla didattica con quelle destinate ai laboratori, sono stati unificati in un unico plesso.

Questo edificio ha una pianta rettangolare con angoli smussati che ne costituiscono la caratteristica più evidente. Probabilmente realizzato negli anni successivi all'Unità d'Italia, forse su un preesistente edificio militare posto all'esterno delle mura della città.

Prende il nome dall’antica Zecca di Messina, che fin dall’età greca batté moneta. Unica tra le siciliane, la Zecca di Messina venne chiusa dopo la rivolta antispagnola (1674-1678).
