Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L’isolato 180 è un palazzetto in linea a due elevazioni fuori terra che si conserva da prima del terremoto. Si tratta di un fabbricato con struttura in muratura relativamente al quale, nel corso della seconda guerra mondiale, era stata fatta richiesta di demolizione. Infatti l’edificio sorge a pochi metri da uno dei bastioni delle mura di Carlo V sul quale si apre una galleria utilizzata, nel corso della II guerra mondiale, quale rifugio antiaereo. La richiesta di demolizione contemplava l’ipotesi che se l’edificio fosse crollato avrebbe potuto ostruire con le macerie l’unico ingresso alla galleria.  

Una chiesa di San Giuliano esisteva già in epoca medievale ma venne ricostruita da Andrea Calamech nel ‘500, all'incirca nell’attuale spazio occupato dalla Galleria Vittorio Emanuele. Il terremoto del 1783 la distrusse, venne quindi ricostruita solo dopo il 1908. Eretta su progetto del sacerdote e ingegnere Carmelo Umberto Angiolini, la chiesa, con il suo stile esotico moresco è una delle più singolari della città. Interessante, al suo interno, il mosaico con il Crocifisso, San Giuliano, La Vergine e S. Francesco d’Assisi, realizzato su cartoni di Luciano Bartoli (Trieste 1912 – Aosta 2009).

Realizzato nel 1874 dallo scultore Gaetano Russo (1852 – 1900, c.a.) , il mausoleo è costituito da un basamento con al centro il ritratto del poeta messinese, su cui poggia il sarcofago affiancato da due figure di angeli con libri in mano e sormontato da una bellissima allegoria femminile della poesia, seduta e con la lira in mano.

Dal 1933 al 1938 Daniele Schmiedt si dedica al tema del lavoro una ricca serie di opere. Nel dicembre dello stesso anno Sironi, Campigli, Carrà e Funi firmeranno il Manifesto della pittura murale sulle pagine de La Colonna, ratificando quello che, di fatto, le loro ricerche avevano già maturato. Ricerche possibili perché dovute al ritorno, fortemente voluto dal fascismo, di un’arte pubblica, propagandistica e celebrativa.  

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