
PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
CONTENUTI IN EVIDENZA
La tela fa parte del gruppo di quaranta opere presentate nella retrospettiva tenutasi nel 2008 al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo Lillo Messina: il mare oltre 1997 - 2007. A partire dal 1992 Messina sviluppa il tema del mare reinventando la pittura iperrealista dalle tensioni metafisiche del decennio precedente. Isole panciute, geometrizzanti e falciformi diventano l’oggetto principale di vedute a volo d’uccello su paesaggi marini dai colori sgargianti e dalla morfologia ricca di varianti plastiche.

Commissionata per la collana Vaporteppa, questa illustrazione è il banco di prova per l'autore alle prese con l'opera del prolifico e pluripremiato autore Michael Swanwick. La vera sfida per il copertinista sta nel selezionare, dopo attenta lettura del testo, gli elementi più rappresentativi da inserire nella griglia, alla luce del fatto che deve interpretare anche la volontà dell'editor che ha già in mente la veste grafica da conferire a quella e alle successive pubblicazioni della collana.

La Porta del Pertugio si apriva nella cortina muraria nell’attuale via Roccaguelfonia, in prossimità del fabbricato all’estremità nord-est di Fondo Basicò. Da questa porta era possibile accedere alla viabilità che connetteva la città con la viabilità ad ovest.

Copia di quella realizzata in bronzo da Giuseppe Buceti nel 1757, su un modello dello scultore Jean Jacques Caffieri, e con un basamento disegnato da Giuseppe Vanvitelli, la scultura venne distrutta durante i moti del 1848, per poi essere ricostruita dallo scultore messinese Saro Zagari, a Roma, nel 1859. Scampata alla distruzioni seguite all’ingresso di Garibaldi in città (27 maggio 1860), la scultura venne collocata nella sua attuale posizione nel 1973.
