
PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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L’autoritratto, non datato, testimonia il grande livello di questo artista, considerato, all’epoca, l’astro nascente della pittura messinese. Scarse sono le notizie biografiche pervenute, così come poche sono le opere sopravvissute. La tela, firmata “Di Bella P. Venise (sic)” risale probabilmente al suo soggiorno Veneziano, attestato intorno al 1902, e testimonia sia la personalità netta e definita di questo artista, sia le sue influenze, in questo caso accostabili alla pittura di Eugene Carriere (Gournay-sur-Marne, 16 gennaio 1849 – Parigi, 27 marzo 1906).

L’isolato 224 del PR di Messina è interamente occupato dal royal palace hotel e fu realizzato su progetto dell’architetto Nino Pantano. Nel 1971 fu effettuato uno scavo nell’area nel quale emersero almeno due differenti strati di abitazioni realizzate secondo uno schema ortogonale che potrebbero indicare, come suggerito da Barnabò Brea, che la città sorgesse su lotti ortogonali.

Don Giovanni d'Austria (Ratisbona, 1547 – Bouges, 1578), fu condottiero e diplomatico spagnolo. Figlio naturale dell'imperatore Carlo V, fu a capo della spedizione della Santa Lega che distrusse i turchi nella celebre battaglia navale di Lepanto, nel 1571. Quello fu un anno straordinario per la città di Messina che ospitò più di trentamila tra soldati, funzionari e dignitari delle maggiori potenze politiche dell'epoca in attesa di prendere il largo verso le coste della Grecia. Tra di loro vi era anche Giovanni D'Austria, ancora oggi celebrato dalla statua in bronzo di Andrea Calamech di Via Lepanto (1572). Reinterpretando i magnifici motivi decorativi della corazza del condottiero effigiato dal Calamech, Rosario Catrimi realizza un ritratto dalla grande intensità psicologica: curvo, con lo sguardo profondo ed enigmatico, questo “Don Giovanni a riposo” sembra rivolgere molteplici domande al viaggiatore in attesa del tram.

Nel deserto urbanistico della capolinea Zir, irto di linee rette e superfici grigie massacrate dal vento e dalla salsedine, il ponte della Feluca di Nicolò Amato appare come un fantasma ventoso, uno squarcio sottile, pieno di quella spiritualità vibrante che il moto del mare suggerisce romanticamente al pescatore, o al marinaio, o al viaggiatore, in piedi, sul lungo ponte della barca regina dello Stretto, la barca che non pesca ma caccia quella creatura paladina che chiamiamo Pesce Spada.
