PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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Gli orti della Mosella costituivano un’area a sud della città, al di fuori delle mura di fortificazione, anche se compresi all’interno della cinta daziaria. Questo territorio fu teatro di sanguinosi scontri nel corso dei moti rivoluzionari del 1849 quando i messinesi tentarono di conquistare la Cittadella nella quale erano asserragliati i Borbone.

Nell’ultima produzione di Santoro la figurazione subisce un’ulteriore deframmentazione per mezzo del segno, finendo per scomparire quasi del tutto all’interno una trama fittissima di pennellate. La vertigine grafica scompone la superficie pittorica in un universo analitico di tocchi totalmente non arbitrari. Cioè che a un primo sguardo sembrerebbe una costruzione libera e improvvisata, in realtà sottende una “griglia” di segni i cui numerosi angoli perpendicolari scandiscono ritmicamente l’opera secondo una verticalità che alleggerisce il segno gradatamente verso l’alto.

Confermando la predilezione per l’espressività artistica primariamente rivolta all’arte visiva, l’autrice realizza questa creazione ricorrendo all’impiego di una tecnica mista, a metà tra la scultura e il disegno. L’interesse iconico in generale, sia esso religioso – l’autrice si appassiona grandemente ad immagini di santi, ex voto e simili - sia di carattere sociologico – rispetto alle più celebri donne della storia – appare quale principio peculiare di quello che potrebbe essere definito un “bipolarismo artistico” che traduce in chiave ironica simboli ritenuti serissimi ed incontrovertibili.

Commissionato ad Antonello da Messina nel 1473 per la chiesa di San Gregorio, il polittico è oggi conservato al Museo Regionale di Messina. Le cinque tavole superstiti, in cattivo stato di conservazione a causa di un improvvido restauro e del catastrofico sisma del 1908 che lo danneggiò gravemente, mostrano i modi dell’Antonello aggiornato alle novità prospettiche del Rinascimento italiano cui l’artista messinese aggiunge la visione lenticolare, di origine fiamminga, che ebbe modo di apprende durante il suo apprendistato napoletano presso il maestro Colantonio.
