Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Ricostruito dopo il terremoto del 1908, il santuario è legato all’apparizione della Madonna in difesa dei messinesi durante il corso della guerra del Vespro. La chiesa, distrutta dal terremoto del 1908, fu ricostruita in forme neogotiche dall’ing. Paolo Anzella nel 1911, e abbellita da due campanili laterali alti 25 metri, nei quali furono inserite 27 campane. All’interno, tra le poche opere sopravvissute, vi è la manta d’argento della Madonna di Montalto che copre un’antica icona bizantina giunta al Santuario nel 1300 in circostante miracolose. .

L’isolato 318 del Piano Regolatore della città di Messina fu realizzato su progetto dell’architetto Gino Peressutti nel 1926 e consta di due corpi di fabbrica separati tra loro da una galleria interna che risulta coperta da una struttura in metallo e vetro che ne protegge le superfici. All’esterno questo fabbricato si manifesta lungo la via Sant’Agostino con due differenti corpi di fabbrica tra loro uniti da un portale di ordine gigante che dà accesso a questa galleria che separa i due edifici e che contempla un passaggio nel suo estradosso.

Il Cenobio, costruzione in stile neogotico dell’architetto Giacomo Fiore (1808 – 1893), rappresenta il culmine architettonico del percorso progettato da Leone Savoja, architetto autore del progetto del Gran Camposanto. Lo slancio metafisico delle sue forme segue la celebrazione degli eroi laici del Famedio, costituendo una sorta di ponte simbolico verso il divino. Suggestiva anche la spianata che ospita l’edificio, ricca di esempi eccellenti di scultura funeraria di fine Ottocento e inizi Novecento.

Il Forte S.Giorgio faceva parte del circuito fortificato della città realizzato come ampliamento della cinta normanna e comprendeva al suo interno il Piano di Terranova. Il bastione detto Forte S.Giorgio fu parzialmente demolito per essere inglobato nelle fortificazioni della Cittadella, volute dal governo spagnolo dopo la rivaolta del 1674-78.

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