PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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Anche in questo caso la struttura risulta evidenziata all’esterno, anche se la parasta presente nel basamento si rastrema al primo livello rimanendo dello stesso spessore fino al parapetto di copertura. Questa struttura incontra quella orizzontale, leggermente sottomessa, posta in corrispondenza dei solai di piano. La scansione verticale delle facciate maggiori è infittita da un sistema di modanature verticali che dimezzano la superficie compresa tra due pilastri individuandone in ciascun piano la parte destinata ad ospitare il balconcino decentrato e quella residua.

La Porta delle Gravidelle, detta anche Porta della Legna perché ubicata in prossimità del Torrente Portalegni, si apriva a ridosso del bastione di Santa Barbara nel tratto di mura che lo congiungeva con lo speculare bastione dei Gentilmeni. La via che raggiungeva questa porta permetteva di risalire per le valli e scavalcare le prime propaggini dei Monti Peloritani. In prossimità di questa porta era la chiesa di Santa Maria della Provvidenza Compagnia dei Facchini di Carovana che occupava parte dell’attuale isolato 244 del PR di Borzì.

L'edificio in via Simeto si manifesta come un palazzetto dotato di autonomia sia compositiva che funzionale. L'edificio presenta un prospetto speculare secondo l'asse del portale di ingresso il quale mostra due aperture al piano terreno che fiancheggiano il portale in linea con le aperture dei balconi del secondo livello. In asse con il portale è invece presente una finestra. Le aperture del secondo piano sono riunificate da una semplice modanatura liscia che circonda le aperture sottolineandone il perimetro. La tipologia può fare ipotizzare una realizzazione precedente al terremoto del 1783.

L’opera, un pastello su carta, appare riprodotta sul numero uno della rivista Sicania del 1906. Nello stesso numero è presente un articolo commemorativo dell’artista scomparso qualche anno prima. Il dolore oltre a dimostrare il grande livello raggiunto da Inzoli nel campo della grafica è anche una testimonianza della sua cultura aggiornata alle novità del divisionismo conosciute nei suoi soggiorni nella capitale.
