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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Nel IV comparto dell'isolato 319 è localizzata la cosiddetta Casa Cerruti, dal nome della famiglia committente. L'edificio venne costruito tra il 1920 ed il 1922 dalla Società Imprese Edilizie Meridionali, aveva un'altezza di poco più di dieci metri e constava del piano botteghe adibito a commerciale e del piano nobile destinato alla residenza, oltre al locale cantinato di servizio. La struttura dell’edificio è in cemento armato con travi e pilastri ed impiega il sistema brevettato da Monier e ceduto alla ditta tedesca Wayss e Freytag.

Il Museo d’Arte Contemporanea Horcynus Orca - MACHO è il museo creato dall’omonima fondazione nei pregevoli spazi del parco letterario di Torre Faro. La sua costituzione deriva dalla lunga stagione di eventi promossi dall’ente fondatore che ha permesso di raccogliere un notevole corpus di opere, attraverso la generosità di numerosi artisti, collezionisti, critici e teorici coordinati dalla storica d’arte Martina Corgnati, curatrice della collezione.

In Via D.Nachera, sulla facciata dell’ultimo piano di un edificio trova posto una edicola di produzione seriale costituita da una mensola retta da due volute alle estremità. Tra le volute è un festone sagomato con il monogramma mariano. La mensola costituisce la base di appoggio di due colonnine binate che reggono una trabeazione, conclusa da un motivo curvilineo con volute e motivi floreali. All’interno della lunetta è presente una conchiglia. La struttura è protetta da una tettoia curvilinea con pendenti in lamierino stampato.  La nicchia a catino è dipinta in azzurro ed ospita una statuetta votiva della Madonna di Tindari. Il materiale utilizzato è uno stucco cementizio.

L’opera, conservata nelle collezioni della Provincia Regionale di Messina, era ritenuta dispersa.  Nel 2008, lo storico d’arte Luigi Giacobbe con un articolo sulla rivista Karta, inquadra questa tavola dipinta a olio all’interno della produzione, ancora poco conosciuta, di Salvatore De Pasquale. Presentata nel 1929 alla II Mostra d’arte del sindacato fascista delle arti a Palermo, insieme con altri due dipinti e un’incisione, La Tortorella meritò la allora rara, riproduzione fotografica sul catalogo dell’esposizione.

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