Maurizio Marchetti

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La carriera di Maurizio Marchetti, che, dopo gli esordi in radio, spazia tra teatro, cinema e televisione, trova sul palcoscenico la propria dimensione ideale, connotata da un impegno civile messo in campo sia come regista e organizzatore che come attore. Basti pensare alle pièce Lavori in Corso di Claudio Fava (2010), metafora corrosiva e tragicomica sull'Italia del Ponte sullo Stretto di Messina, e L'ufficio di Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre (2012), che, con Ninni Bruschetta alla regia e Marchetti protagonista, segnano anche le tappe di un sodalizio artistico nel segno della drammaturgia contemporanea. Tra le sue regie e gli adattamenti, la scelta di autori siciliani come Pirandello, Sciascia, Vitarelli riflettono l’universo di voci e suoni, luoghi e storie sondato da Marchetti come corpus vitalistico e sfaccettato, nelle sue molteplici contraddizioni e nei suoi misteri. Interprete di innumerevoli ruoli a teatro, sin dal 1977, a fianco di Foà e Camilleri, Quartucci e De Bosio, Fo e Proietti, solo per citare alcuni degli artisti con cui ha collaborato, Marchetti ha prestato le proprie doti attoriali anche al cinema. Dopo l’esordio nel 1989 con il film Visioni private, di Bruschetta e Francesco Calogero, è apparso in svariate pellicole. Tra le ultime, ci sono il cortometraggio Il premio di Ermanno Olmi (2009), Il gioiellino di Andrea Molaioli (2011), La mafia uccide solo d'estate di Pif (2013). Per la televisione ha recitato in fiction e serie come Il commissario Montalbano ("La Pazienza del Ragno", 2006), Il capo dei capi, La vita rubata e Il bambino della domenica (2007), Lo smemorato di Collegno (2008). Ha condotto vari laboratori teatrali, in collaborazione con il suo amico e maestro Donato Castellaneta, ed è stato direttore artistico del cartellone di prosa del Teatro Vittorio Emanuele di Messina.

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