Mariella Marini

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Nata nel 1942 a Taormina, Mariella Marini ha frequentato i corsi di tecniche calcografiche, serigrafiche e litografiche della Scuola Internazionale di Grafica a Venezia. Allieva di Riccardo Licata e Nicola Sene è stata assistente di entrambi sin dal 1976.  Con Nicola Sene nel 1980 tiene uno stage di tecniche calcografiche sperimentali nell’ambito della Biennale europea dell’incisione di Mulhouse. Nel 1979 apre un laboratorio e una stamperia calcografica a Messina dove forma numerosi giovani artisti messinesi. Tra il 1977 e il 1983 tiene numerose personali e collettive nel campo della grafica, approdando alla pittura nel 1984. Come segnalato da Teresa Pugliatti (2009), nella pittura il segno grafico sparisce, insieme alle forme definite: è una pittura che sembra alludere a luoghi reali, reinterpretati soggettivamente. Nasce la serie Cromazioni, dove è sempre il paesaggio a fornire il punto di partenza di sperimentazioni intorno al colore e alla materia pittorica. All’approssimarsi dei ’90 la sua pittura cambia nuovamente, mentre continua la sua attività grafica tra numerose esposizioni in Italia e all’estero: Lion, Parigi, Brema, Rio de Janeiro, Atene, Ajaccio, Alessandria d’Egitto. 
Il mare diventa centro del suo interesse formale Forza Otto (1990): le pennellate s’infrangono come marosi sulla tela, in un turbinio di segno e gesto che trova corrispondenze nella pittura successiva di Francesca Borgia, sua allieva. Nel 1995 nasce la serie delle Cosmologie, ancora immagini turbinose e che evocano gli sconvolgimenti della materia. Più tardi la Marini sviluppa il tema delle Lune, in una produzione di piccolo formato di dipinti a olio, su tela o su carta fatta a mano: scompare il dinamismo della pittura precedente, l’immagine diventa più compatta e netta, sviluppandosi in una serie continua di esperimenti dialettici tra forma e colore.  Nelle Lune l’artista raggiunge la sua massima sintesi, “quasi poco conta la scelta dell’immagine” (Pugliatti 2009), le sue opere sono ormai solo la ricerca di un equilibrio.  Tra gli anni ’90 e gli anni ‘2000 la pittura vira verso l’oggettuale, tra Paraventi e Stendardi, accentuando i portati materici che esploderanno in Terra di Mezzo personale del 2010 dove il flusso delle Cosmogonie trasforma la materia in raggrinzite tele, bombardate dal colore, dalla foglia ora e carte di giornale.Una delle sue ultime personali risale all’estate del 2011. Si tratta di Della Terra e altri mondi, allestita al Castello di Spadafora.  Colpita da una grave malattia, insieme al marito, anch’egli artista, Antonio Giocondo, Carmelo Pugliatti, Piero Serboli e Sara Teresano dona una serie di opere al reparto di Ematologia del Policlinico di Messina.  Muore il 6 giugno del 2012 nel cordoglio della comunità artistica messinese. 
 
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