edilizia pubblica

Edilizia pubblica

Isolato 295 del PR di Messina - Cinema Apollo

Il cinema Apollo (originariamente Ariston) occupa il I comparto dell’isolato 295 del Piano Regolatore dell’ingegnere Luigi Borzì. Questo comparto rimase inedificato fino a quando, nel 1954 fu realizzato il cinema ad opera dell’architetto Filippo Rovigo. Anche questa architettura risente del linguaggio utilizzato da Rovigo nelle sue opere e manifesta uno stretto legame con l’architettura razionalista che, dopo il periodo fascista, poteva manifestarsi nelle sue forme pure e scevre da qualunque citazione nazionalista.

Isolato 394 del PR di Messina - Intendenza di Finanza

Il piano di sedime dell’isolato 394 del Piano Regolatore di Messina sul quale insiste l’intendenza di Finanza possiede una significativa differenza di quota tra il limite est lungo la via Monsignor D’Arrigo e quello ovest all’opposto. Tale differenza di quota venne risolta facendo ricorso ad una monumentale scalinata in pietra lavica che da accesso al complesso.

Isolato 90 del PR di Messina - Distretto militare

L’isolato 90 del Piano Regolatore della città di Messina è uno dei pochi progetti che vennero sviluppati da Camillo Autore per la città peloritana. Il linguaggio che utilizza l’architetto Autore è spoglio e poco incline alla decorazione, probabilmente anche condizionato dalla committenza più attenta a problemi di ordine funzionale piuttosto che estetico.

Isolato 403 del PR di Messina - Palazzo del Governo

Il nuovo Palazzo del Governo fu progettato da Cesare Bazzani nel sito nel quale sorgeva il precedente edificio. L’esecuzione dell’edificio fu appaltata alla Federazione delle Società Cooperative di Ravenna nel 1913 che concluse i lavori nel 1915. L’esterno dell’edificio mostra un corpo centrale nel quale è l’ingresso, le cui masse che lo compongono risultano gerarchizzare lo spazio in profondità attraverso un sistema di leggeri avanzamenti del balcone e delle altre masse murarie rispetto alla sagoma dell’edificio così da garantirne la monumentalità pur senza impiegare grandi altezze dei prospetti, il cui sviluppo doveva rispettare i limiti imposti dalla normativa antisismica. I volumi sono riunificati da una zoccolatura in lastre di marmo integrata da parti in stucco che, in corrispondenza delle due soluzioni d’angolo che sottendono ad una sagoma ottagonale lungo la via Garibaldi, evidenziano l’importanza dell’architettura con intonaci decorativi in stucco cementizio.

Isolato 323 del PR di Messina - Galleria V.E.

Nel 1923 viene fondata la S.A.I.E. (Società Anonima Imprese Edilizie) che avrebbe realizzato la Galleria V.E. per conto della S.G.E.S. (Società Generale Elettrica della Sicilia) che aveva sede anche a Catania e a Palermo. Nel 1924 la SAIE si obbligò con il Comune a realizzare il quarto edificio a completamento della piazza circolare e si aggiudicò, nel corso di un’asta pubblica, l’intero comparto dell’is. 323. Il progetto della Galleria V.E. fu affidato all’architetto messinese Camillo Puglisi Allegra, il cui studio era a Venezia, ma la cui professionalità era conosciuta in città per avere vinto, nel 1911, il concorso per la progettazione della nuova Camera di commercio la cui conclusione dei lavori avverrà nello stesso periodo di quella della Galleria. Egli avrebbe dovuto realizzare l’edificio della galleria e dotarlo di un portico come prescritto dal R.d.A. del Piano Regolatore di Borzì.

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