edilizia pubblica

Edilizia pubblica

Isolato 126/138/148 del PR di Messina - Istituto Verona Trento

Il progetto dell’attuale scuola tecnica industriale è stato redatto dall’allora preside ingegnere Quirino Parolini che per molti anni dovette dirigere la scuola da sedi provvisorie, mentre vari problemi di ordine amministrativo e logistico rendevano difficoltoso il reperimento dell’area di sedime sulla quale doveva sorgere l’edificio della scuola tecnica. La scuola era stata ospitata in plessi temporanei e la guerra aveva reso ancora più difficoltoso il reperimento delle risorse da destinare a quest’opera. Importante fu la pervicacia del preside che si fece latore delle istanze della scuola tecnica arrivando perfino ad elaborare il progetto con tutte le varianti richieste per essere adattato nell’area degli isolati 126, 138 e 148 che, per le necessità di continuità delle aule destinate alla didattica con quelle destinate ai laboratori, sono stati unificati in un unico plesso.

Isolato 401 del PR di Messina - Scuola F. Crispi

La scuola Crispi, in quanto istituzione, risale agli anni dell’Unità d’Italia tuttavia, l’edificio nel quale questa è attualmente insediata fu costruito nel corso della ricostruzione della città a seguito del sisma del 1908 e ricade nell’area dell’isolato 401 del Piano Regolatore redatto dall’ingegnere Luigi Borzì. Il fabbricato si articola con un corpo longitudinale nel quale si innestano due bracci trasversali di diversa estensione che gli conferiscono una forma di C e che consentono di utilizzare, in modo efficace, l’area di sedime di forma  trapezoidale. Questa è posta ad ovest rispetto alla Piazza dell’Unione Europea nella quale insiste il Palazzo del Governo.

Isolato 373 del PR di Messina - Palazzo della Cultura

L’edificio è costituito da tre corpi di fabbrica destinati a funzioni differenti, un teatro con una capienza di 850 posti con quattro platee, un auditorium all’aperto da 250 posti, una biblioteca ed un centro espositivo sul terrazzo. Il progetto venne elaborato dall’ingegnere Aldo d’Amore e dall’architetto Fabio Basile, i quali vinsero il concorso di progettazione nel 1975, anche se l’effettiva realizzazione dell’edificio avvenne nel 2010. La causa di questo ritardo è ascrivibile al ritrovamento di reperti archeologici di epoca romana nel corso degli scavi necessari per la realizzazione dell’opera.

Isolato 315 del PR di Messina - Palazzo della Provincia

Il palazzo della Provincia fu progettato dall’ingegnere Alessandro Giunta, che si trovava in città nella sua veste di vice ingegnere capo dell’Ufficio Tecnico della Provincia e pertanto impegnato a sviluppare diversi progetti di importanti edifici pubblici. In questo caso si tratta di uno dei quattro edifici che configurano una delle piazze circolari presenti a Messina ed in particolare la piazza Antonello, che configura il centro direzionale della città essendovi previsti gli edifici destinati ad accogliere altre istituzioni cittadine. La struttura utilizzata dall’ingegnere Giunta per la sede della Provincia fa uso di muratura confinata con il cemento armato per assicurare la sicurezza statica dell’edificio che, conformemente all’architettura del periodo, viene “vestita” con un intonaco realizzato ad imitazione della Pietra e decorata con stucchi cementizi che la integrano con l’architettura limitrofa. La lavorazione superficiale degli intonaci così ottenuti veniva realizzata con attrezzi opportuni che ne definissero le texture volute, così da simulare l’impiego della pietra. Gli elementi decorativi venivano anch’essi realizzati con la tecnica dello stampo di gesso che permetteva di economizzare sui materiali e di velocizzare l’andamento dei lavori ottenendo risultati di grande valenza formale, come è possibile riscontare negli edifici che non sono mai stati restaurati (o nei pochissimi edifici in cui i lavori sono stati diretti secondo un’ottica filologicamente corretta).

Isolato 300 del PR di Messina - Dogana

La Dogana fu progettata dall’architetto Luigi Lo Cascio che era, in quel periodo, un funzionario del Genio Civile di Messina. L’appalto venne affidato alla Federazione delle Cooperative di Ravenna che diede inizio alla costruzione nel 1912 e la ultimò dopo circa due anni. Il progetto dell’architetto Lo Cascio prevedeva la suddivisione dell’edificio in più blocchi tra loro collegati che avrebbero potuto ottemperare alle necessità del porto al cui servizio era realizzato l’edificio. Il complesso architettonico si articola in una palazzina a due piani nella quale sono localizzati gli uffici, affiancata da altri corpi di fabbrica ad unica elevazione destinati a magazzini.

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