Opere - Scultura

L'apparato scultoreo è dedicato ai finanzieri Pietro Dell'Acqua e Costantino Carta, in forza alla brigata Visinale, che il 23 maggio del 1915, alle 22.40, un'ora e venti minuti dopo dall'inizio ufficiale delle ostilità, spararono i primi colpi fucile del della Prima Guerra Mondiale. Opera visitabile con autorizzazione del Comando della caserma.

In questo caso siamo in presenza di un’edicola stradale posta su un marciapiede del Viale Italia. Il fondo di pertinenza, in muratura sagomata ad arco, emerge dal muro di qualche decina di centimetri verticalizzandone la rastremazione. Su questo fondo è posta un’edicola a tempietto costituita da una mensola, poggiante su due sostegni, alle estremità dalla quale si dipartono due colonnine in marmo con capitelli a calice con foglie sormontate da dadi che sostengono una  trabeazione con timpano triangolare sormontato da una croce. La nicchia dorata, con volta a lunetta, è chiusa da una lastra di vetro ed ospita un crocifisso. Il materiale impiegato è uno stucco cementizio per il fondo mentre il tempietto è realizzato in marmo. L’edicola fu costruita intorno agli anni ‘40 anche se l’icona ivi contenuta è più recente.

Lungo la via I Settembre, presso l'is.310, sulla facciata di uno degli edifici sopravvissuti al terremoto, è presente un'edicola votiva raffigurante la Madonna della Lettera con il Bambino. L'effigie sacra è contenuta all'interno di una nicchia inquadrata da due paraste scanalate che poggiano su una mensola retta da due volute alle estremità. Il frontone, di fattura neobarocca, conclude la composizione. Ai due lati delle paraste sono presenti due portafiori che poggiano su dadi in corrispondenza delle volute che reggono la mensola. Tra i due dadi è presente un'iscrizione dedicatoria mentre al di sotto della mensola tra le volute è presente un cartiglio con una iscrizione per le indulgenze.

In via Maddalena,  sulla facciata dell’is.145, uno degli edifici sopravvissuti al disastroso terremoto del 1908 è posta un’edicola dedicata a San Giovannino. Essa consta di una mensola retta da due volute sulla quale poggia una coppia di colonne abbinate a due paraste  emergenti dalla parete. Tali colonne reggono una trabeazione modanata, al di sopra della quale troviamo un frontone centinato con una conchiglia nella lunetta relativa. In chiave al frontone, una croce retta da due volute sovrasta la costruzione. Nello spazio destinato all’effigie sacra è presente una stampa di recente fattura raffigurante San Giovanni battista con l’agnello.  Il materiale impiegato è la pietra calcarea e le misure sono 90 x 170 cm

Sulla facciata di un edificio localizzato invia Romeo, nel quartiere del Tirone (is. 179), è presente un’edicola anch’essa molto degradata.  La tipologia è a tempietto con il timpano triangolare sorretto da due lesene, oggi non più presenti, che poggiano su una mensola. All’interno del vano destinato all’effige sacra sono presenti tre statuette di recente fattura di cui la centrale dedicata all’Immacolata mentre le due laterali rispettivamente raffiguranti san Giuseppe e Sant’Antonio da Padova.  I materiali che la compongono sono la pietra calcarea anche se è presumibile che le lesene fossero realizzate in stucco. Al di sopra del timpano è presente una croce scolpita a rilievo su un concio di pietra

L’edicola della Madonna del Rosario è localizzata su uno degli edifici posti lungo la scalinata Santa Barbara (is.213). La sua fattura testimonia una datazione anteriore al XX secolo. Il materiale utilizzato è la pietra calcarea con la quale venne realizzata una mensola curvilinea retta da una lesena centrale dalla quale si dipartono due esili pilastrini scanalati che reggono un timpano triangolare.  Una cornice modanata, anch’essa in pietra calcarea, inquadra un’immagine, che misura circa 20 × 25 cm, di recente fattura raffigurante la Madonna del Rosario.  Si sconosce il soggetto precedente al quale era dedicata l’edicola.

Questa edicola votiva, sita in Viale S.Martino su una facciata dell’isolato 48, è realizzata con un apparato scultoreo in stucco, mentre l’immagine sacra contenuta all’interno dell’ovale è realizzata in piastrelle maiolicate.  L’ovale che contiene una riproduzione dell’ambasceria dei messinesi alla vergine è un tributo ad un’incisione realizzata nel 1845 di Tommaso Aloisio Juvara.  L’Edicola consta di un baldacchino sormontato da una corona e da una croce che sovrastano l’intera struttura. Questa si caratterizza per una mensola retta da due lesene sulla quale Poggia l’ovale che viene retto da due angeli alati. La sua realizzazione risale agli anni 30 ed i materiali che vennero impiegati furono lo stucco ed il cemento oltre alle piastrelle di maiolica.

La storia del complesso residenziale Casa Nostra è probabilmente tra le esperienze più paradigmatiche della storia urbana e sociale della città di Messina. Sorto sulle colline del quartiere Giostra, periferia popolare della città, l’insediamento, costruito negli anni ’80, è stato sgomberato nel 1993, a pochi anni dall’inaugurazione (1985). Una frana, infatti, ha costretto le famiglie che abitavano tredici palazzine del complesso a lasciare le proprie case, ancora soggette a mutui e prestiti, creando un vero e proprio deserto urbanistico.

Pages