Il Teatro Pinelli

Testo Ridotto: 

Il Teatro in Fiera, i cui muri per circa un decennio sono stati prima tele di studenti del Liceo artistico “E. Basile” di Messina e poi diari pubblici di molteplici writers, è stato abbandonato a se stesso, all’incuria del tempo e del disinteresse politico fino al 14 Febbraio 2013. In questa data, un gruppo organizzato di artisti variegati decide di occuparlo nel tentativo di restituire alla città un luogo nel quale poter esprimere l’arte in tutte le sue forme.

Testo Medio: 
Il Teatro in Fiera, i cui muri per circa un decennio sono stati prima tele di studenti del Liceo artistico “E. Basile” di Messina e poi diari pubblici di molteplici writers, è stato abbandonato a se stesso, all’incuria del tempo e del disinteresse politico fino al 14 Febbraio 2013. In questa data, un gruppo organizzato di artisti variegati decide di occuparlo nel tentativo di restituire alla città un luogo nel quale poter esprimere l’arte in tutte le sue forme. Questo spazio, ribattezzato col nome dell’anarchico “Pinelli”, ha dato vita a numerose perfomances artistiche, teatrali, pittoriche, ospitando giocolieri, gruppi musicali, scrittori, attori.
Al di là dell’attuazione pratica di questi propositi, delle possibili derive e/o strumentalizzazioni politiche delle vicende avvenute, quest’opera, commissionata dagli autori di una testata locale on line, tenta di fornire una testimonianza grafica degli eventi culturali succedutisi per nove mesi e soprattutto della volontà di destare l’interesse e il coinvolgimento dei fruitori attivi delle manifestazioni. 
Per riuscire nell’intento, i due disegnatori ricorrono allo strumento della graphic novel in grado di restituire, sotto forma di racconto illustrato, il giusto melange tra elementi e fatti mutuati alla realtà e gli escamotage narrativi tipici del fumetto. La realizzazione delle quattro tavole, partendo dall’utilizzo della classica matita e penna a sfera, è arricchita dall’inserimento di elementi tipici del fotoromanzo. La scelta stilistica di apporre, contestualmente ai disegni, foto che ritraessero gli spazi reali, è apparsa doverosa ed indirizzata alla restituzione del senso di maggiore verosimiglianza degli eventi rappresentati.
Nel tentativo di ottimizzare gli spazi deputati dal sito, gli autori optano per una sintesi esaustiva e fedele tramite l'impiego della “gabbia libera” (privazione delle classiche divisioni della pagina in quadrati/rettangoli ben delineati, ma numericamente variabili, all’interno dei quali solitamente viene inserito lo svolgimento delle scene). Travalicando i canoni tradizionali del fumetto classico, nel quale personaggi, baloon e didascalie sono rinchiusi in un riquadro che li include totalmente, tutti gli elementi vengono intersecati in maniera fluente e graficamente accattivante.
Testo Esteso: 
Il Teatro in Fiera, i cui muri per circa un decennio sono stati prima tele di studenti del Liceo artistico “E. Basile” di Messina e poi diari pubblici di molteplici writers, è stato abbandonato a se stesso, all’incuria del tempo e del disinteresse politico fino al 14 Febbraio 2013. In questa data, un gruppo organizzato di artisti variegati decide di occuparlo nel tentativo di restituire alla città un luogo nel quale poter esprimere l’arte in tutte le sue forme. Questo spazio, ribattezzato col nome dell’anarchico “Pinelli”, ha dato vita a numerose perfomances artistiche, teatrali, pittoriche, ospitando giocolieri, gruppi musicali, scrittori, attori.
Al di là dell’attuazione pratica di questi propositi, delle possibili derive e/o strumentalizzazioni politiche delle vicende avvenute, quest’opera, commissionata dagli autori di una testata locale on line, tenta di fornire una testimonianza grafica degli eventi culturali succedutisi per nove mesi e soprattutto della volontà di destare l’interesse e il coinvolgimento dei fruitori attivi delle manifestazioni. 
Per riuscire nell’intento, i due disegnatori ricorrono allo strumento della graphic novel in grado di restituire, sotto forma di racconto illustrato, il giusto melange tra elementi e fatti mutuati alla realtà e gli escamotage narrativi tipici del fumetto. La realizzazione delle quattro tavole, partendo dall’utilizzo della classica matita e penna a sfera, è arricchita dall’inserimento di elementi tipici del fotoromanzo. La scelta stilistica di apporre, contestualmente ai disegni, foto che ritraessero gli spazi reali, è apparsa doverosa ed indirizzata alla restituzione del senso di maggiore verosimiglianza degli eventi rappresentati.
Nel tentativo di ottimizzare gli spazi deputati dal sito, gli autori optano per una sintesi esaustiva e fedele tramite l'impiego della “gabbia libera” (privazione delle classiche divisioni della pagina in quadrati/rettangoli ben delineati, ma numericamente variabili, all’interno dei quali solitamente viene inserito lo svolgimento delle scene). Travalicando i canoni tradizionali del fumetto classico, nel quale personaggi, baloon e didascalie sono rinchiusi in un riquadro che li include totalmente, tutti gli elementi vengono intersecati in maniera fluente e graficamente accattivante. Alle linee chiare vengono affiancati tre toni di grigio per conferire profondità agli ambienti e far risaltare i personaggi principali. Le didascalie vengono messe in evidenza dalla colorazione senape per esaltarne la centralità narrativa, ancora più pregnante nel fotoromanzo.
In assenza di dialoghi che scandiscano o banalizzino il fermento dei momenti rappresentati, l’epilogo verte sull’importanza della presa di coscienza critica individuale e collettiva dei fatti concernenti la vita cittadina. Ciò è reso ancora più marcatamente dall’opportunità di un’attivazione che è ben illustrata, in grado di contagiare con le varie sfumature della dimensione culturale ed artistica tutti gli spazi comunemente vivibili.
Numero di Pagina: 
Pagine, 4
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Data e Luogo Opera: 

Pubblicazione "Il Teatro Pinelli"

Luogo: 
Messina
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Data Completa Certa (Nuovo Formato): 
Monday, February 18, 2013
Data Certa (Solo Anno) (Nuovo Formato): 
2015
Data Incerta (Solo Anno) (Nuovo Formato): 
2015
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