Gianfranco Anastasio

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Gianfranco Anastasio è nato a Messina nel 1956. Si laurea in architettura nel 1985. Il suo lavoro coniuga sentimento della materia e analisi dello spazio, e una forte propensione ad accentare la funzione costruttiva piuttosto che descrittiva della pittura. Il suo esordio risale al 1983, con una mostra di acquerelli alla Hobelix di Messina, curata da Teresa Pugliatti. Frutto di una riflessione estetica interessata alle variazioni cromatiche come elementi costitutivi della figurazione, gli Acquerelli precedono il lavoro della serie Miti, in cui il rigore e l’analiticità tipiche di questo artista diventano vibranti e “catturanti” tele monumentali, animate da lame luminose vibranti su fondali dagli echi materici (Tapiès e Burri). Il suo percorso si radicalizza ulteriormente nella serie intitolata Come le pietre di cui fa parte anche il dipinto Gli occhi per vedere, acquisito dalla Provincia Regionale di Messina nel 1989 e oggi in mostra nella Galleria di Via XXIV Maggio. Al principio degli anni ’90, Anastasio accentua il rigore formale della sua ricerca con le serie Colture e Nous anticipazioni di una serie d’istallazioni ambientali in cui il pittore architetto dialoga direttamente con l’ambiente: Stanza, Stazione di Cerro a Catania, nel 1989 e Costellazioni, Monte di Pietà, Messina, nel 1994. Dagli anni 1994 al 1999 Anastasio lavora principalmente con il colore blu “simbolo medievale di visioni cosmiche”[1], tono spirituale, quindi, che accompagna gli spettatori in quelle che sembrano delle vere e proprie soglie simboliche (Carro, 1999), poi esplicitamente richiamate nella serie d’acciaio e pigmenti delle Porte, appunto. A metà degli anni 2000 Anastasio abbraccia la policromia, sempre architettonicamente strutturata e indagata in eleganti variazioni di linee e colore (Bisanzio, 2004). Tale dialogo diventa argomento principale della sua produzione, dove il ritmo geometrico delle “tessere” di Porte eretiche (2009) si staglia su background monocromi in un’affascinante tensione intellettuale.

 


[1]Galleria Provinciale d’arte Moderna e Contemporanea, cat. a cura di Caterina Di Giacomo, La Grafica ed. – Di Nicolò, Messina 2006, p. 131. 

 

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