Guglielmo Pispisa

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La presenza di Guglielmo Pispisa nella narrativa italiana contemporanea si connette ad uno degli esperimenti più interessanti degli ultimi anni, quello della scrittura collettiva che, pur avendo una sua tradizione, nel nostro paese esplora una propria dimensione creativa ed editoriale a partire soprattutto dai successi di Wu Ming, e, più tardi, Kai Zen, fondato nel 2003 da Pispisa, Jadel Andreetto, Bruno Fiorini e Aldo Soliani. Nascono così La strategia dell’ariete (Mondadori, 2007) e Delta Blues (Verdenero, 2010), esito di una scrittura romanzesca a più mani che, per l’autore messinese, prosegue anche da “solista”, con la pubblicazione di altri romanzi, racconti e saggi letterari. In particolare, Pispisa si è occupato dell’opera tondelliana, oggetto di una indagine critica nel volume Tondelli e gli anni ottanta. Rilettura di un decennio attraverso il suo cantore predestinato (Edizioni Sinestesie, 2013). Tra i suoi romanzi, ci sono La città perfetta, segnalato dal gruppo di “lettori residenti” denominato “i Quindici” e pubblicato nel 2005 da Einaudi Stile Libero; La terza metà, uscito per le edizioni Marsilio nel 2008; Il Cristo ricaricabile, che, pubblicato nel 2012 da Meridiano Zero, ha ottenuto recensioni lusinghiere ed è stato presentato durante importanti festival letterari. Oltre che all’attività di scrittore, Pispisa esercita la professione di avvocato a Messina, dove vive. Presso l’ateneo messinese egli ha inoltre conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Letteratura italiana contemporanea. Kai Zen, letteralmente composizione di due termini giapponesi, con il significato di “cambiare in meglio”, “miglioramento continuo”, è stato inserito, dal punto di vista critico, nella corrente del New Italian Epic.

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