Dario Querci: Umberto I e Margherita di Savoia, 1891.

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Testo Ridotto: 

<p style="text-align: justify;">Entrambi i ritratti sono stati eseguiti da Dario Querci nel 1891 su incarico della Camera di Commercio ed Arti di Messina. Dati per dispersi a seguito del terremoto del 1908, furono riscoperti in una pubblicazione del 1988 che ne rilevava le gravi condizioni e le necessità di un&rsquo;adeguata sistemazione. Presentati in pubblicazioni scientifiche nel 1996 e 1999, i dipinti sono stati restaurati nel 2008 e debitamente inquadrati nel loro contesto storico artistico in <em>Opere d&rsquo;arte della Camera di Commercio di Messina, </em>monografia a cura di Luigi Giacobbe per le edizioni Magika. &nbsp;</p>

Testo Medio: 

Entrambi i ritratti sono stati eseguiti da Dario Querci nel 1891 su incarico della Camera di Commercio ed Arti di Messina. Dati per dispersi a seguito del terremoto del 1908, furono riscoperti in una pubblicazione del 1988 che ne rilevava le gravi condizioni e le necessità di un’adeguata sistemazione. Presentati in pubblicazioni scientifiche nel 1996 e 1999, i dipinti sono stati restaurati nel 2008 e debitamente inquadrati nel loro contesto storico artistico in Opere d’arte della Camera di Commercio di Messina, monografia a cura di Luigi Giacobbe per le edizioni Magika.  A seguito di accorate richieste, Umberto e Margherita di  Savoia fecero visita alla città di Messina tra il 5 e il 20 gennaio del 1881. L’evento è ricordato dai giornali che dedicarono amplissimo spazio all’avvenimento con una cronaca ricca di particolari mondani. Il giovane stato italiano necessitava di rafforzare quel legame tra il centro e la periferia che ancora oggi rimane un capitolo irrisolto della politica nazionale. Allo scopo, molti erano i ritratti ufficiali dei sovrani richiesti dalle amministrazioni del regno. Lo stesso Dario Querci nel 1878 aveva realizzato per il Municipio di Messina il ritratto di Umberto I e Margherita per Municipio di Messina, oggi disperso, e uno del solo monarca per l’ente provinciale della città dello Stretto. Querci era, per fama ed esperienza, il pittore più accreditato a eseguire un nuovo ritratto dei reali, stavolta per la Camera di Commercio ed Arti di Messina. Commissionati dall’ente nel 1891, le due tele raffigurano i regnanti secondo i canoni della pittura protocollare. Umberto I (Torino, 14 marzo – Monza, 29 luglio 1900) è raffigurato frontalmente, in una posa che rimanda all’iconografia tipicamente autoritaria. Indossa una solenne uniforme ricca di ornamenti, alamari, e medaglioni di vari ordini militari, tra questi spicca quello crociato in smalto bianco e verde dell’ordine di San Maurizio. Nella mano destra regge un elmo piumato in feltro ricoperto di pelle di foca, oggi al Museo Nazionale del Risorgimento di Torino, mentre con la sinistra tiene saldamente l’elsa della spada. La psicologia del personaggio è contrassegnata dallo sguardo perduto, privo d’interlocutore, mentre Querci da ampio spazio alla resa dell’acconciatura e dei poderosi baffi di Umberto I.

Testo Esteso: 

Entrambi i ritratti sono stati eseguiti da Dario Querci nel 1891 su incarico della Camera di Commercio ed Arti di Messina. Dati per dispersi a seguito del terremoto del 1908, furono riscoperti in una pubblicazione del 1988 che ne rilevava le gravi condizioni e le necessità di un’adeguata sistemazione. Presentati in pubblicazioni scientifiche nel 1996 e 1999, i dipinti sono stati restaurati nel 2008 e debitamente inquadrati nel loro contesto storico artistico in Opere d’arte della Camera di Commercio di Messina, monografia a cura di Luigi Giacobbe per le edizioni Magika.  A seguito di accorate richieste, Umberto e Margherita di  Savoia fecero visita alla città di Messina tra il 5 e il 20 gennaio del 1881. L’evento è ricordato dai giornali che dedicarono amplissimo spazio all’avvenimento con una cronaca ricca di particolari mondani. Il giovane stato italiano necessitava di rafforzare quel legame tra il centro e la periferia che ancora oggi rimane un capitolo irrisolto della politica nazionale. Allo scopo, molti erano i ritratti ufficiali dei sovrani richiesti dalle amministrazioni del regno. Lo stesso Dario Querci nel 1878 aveva realizzato per il Municipio di Messina il ritratto di Umberto I e Margherita per Municipio di Messina, oggi disperso, e uno del solo monarca per l’ente provinciale della città dello Stretto. Querci era, per fama ed esperienza, il pittore più accreditato a eseguire un nuovo ritratto dei reali, stavolta per la Camera di Commercio ed Arti di Messina. Commissionati dall’ente nel 1891, le due tele raffigurano i regnanti secondo i canoni della pittura protocollare. Umberto I (Torino, 14 marzo – Monza, 29 luglio 1900) è raffigurato frontalmente, in una posa che rimanda all’iconografia tipicamente autoritaria. Indossa una solenne uniforme ricca di ornamenti, alamari, e medaglioni di vari ordini militari, tra questi spicca quello crociato in smalto bianco e verde dell’ordine di San Maurizio. Nella mano destra regge un elmo piumato in feltro ricoperto di pelle di foca, oggi al Museo Nazionale del Risorgimento di Torino, mentre con la sinistra tiene saldamente l’elsa della spada. La psicologia del personaggio è contrassegnata dallo sguardo perduto, privo d’interlocutore, mentre Querci da ampio spazio alla resa dell’acconciatura e dei poderosi baffi di Umberto I.Diversamente dal ritratto del cugino e marito, che sposò a Torino nel 1968, l’effige di Margherita di Savoia (Torino, 20 novembre 1851 – Bordighera, 4 gennaio 1926), presenta caratteri di maggiore vividezza ed eleganza.  Sebbene, come quello di Umberto I, anch’esso sia desunto da una fotografia ufficiale, l’immagine della regina sembra corrispondere a quel clima raffinato e popolare che egli stessa infuse all’austera e militaresca corte Savoia. Come abilmente chiarito da Giacobbe (2011), Querci lavorò con una foto ufficiale della regina in cui Margherita indossava i ricchi gioielli della corona.  Tra questi spicca il gran diadema a dodici volute con undici perle a goccia regalatole del marito, e, al centro del petto, la grande spilla a forma di nodo con sette volute tempestata da 679 diamanti.  Pur lavorando con una foto in bianco e nero, Querci è riuscito a rendere pittoricamente i trapassi luminosi del corpetto in velluto, cui non corrisponde, invece, lo stato della parte inferiore dell’abito, i cui ricami vegetali sembrano essere rimasti al grado di abbozzo. Il volto della regina, pur nella compostezza, riesce a trasmettere un certo calore umano, volgendo lo sguardo direttamente allo spettatore con un’espressione mite, quasi materna. Dettaglio elegante quello della bella mano poggiata con un gesto calcolato sul comodino. Il tema ufficialissimo deve aver non poco inibito la mano di Querci che in un altro ritratto, quello di Signora ora al Museo Regionale di Messina, mostra forme tutt’altro che ingessate. 

Galleria Immagini: 
Gallerie Immagini Secondarie: 

Galleria Opere Dario Querci

  • Dario Querci: Ritratto di signora in nero, 1882, olio su tela, 123 x 92 cm, firmato e datato, in basso a sinistra, "D.Querci Roma 1882", Messina, Museo Regionale
  • Dario Querci: bozzetto per La Morte di Aldoino re dei Goti, 1857 c.a., olio su carta incollata su tavola, 17, 5 x 29, 5 cm.
  • Agostino Sbracia: dipinto di Dario Querci raffigurante Cola di Rienzo che arringa la folla (1871),Post 1871,albumina, 274x368 mm, Archivio Fotografico Comunale, Roma.
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