Il sogno di Orlando

Artista: 
Testo Ridotto: 

Il soggetto fa rivivere il senso di positivo disorientamento e fascinazione che il mondo della fantasia gioca nella vita di tutti. Per farlo, si serve di Orlando, ragazzino sognante, costretto a viaggiare in pullman ogni giorno per andare a scuola in città. L’intera narrazione è ricoperta di simbologia. La metropoli rispecchia la grande città ostile, grigia, cupa, metallica e con le sue dimensioni amplificate respinge gli animi più fragili. L’eccesso di strati di vestiti ingombranti di Orlando (sciarpa, cappello, guanti, giubbotto) simboleggiano la moderna “armatura” dietro la quale il piccolo si scherma per affrontare il mondo esterno, cercando riparo e difesa da una modernità dalla quale non si sente accolto e benvoluto.

Testo Medio: 

Il soggetto fa rivivere il senso di positivo disorientamento e fascinazione che il mondo della fantasia gioca nella vita di tutti. Per farlo, si serve di Orlando, ragazzino sognante, costretto a viaggiare in pullman ogni giorno per andare a scuola in città. L’intera narrazione è ricoperta di simbologia. La metropoli rispecchia la grande città ostile, grigia, cupa, metallica e con le sue dimensioni amplificate respinge gli animi più fragili. L’eccesso di strati di vestiti ingombranti di Orlando (sciarpa, cappello, guanti, giubbotto) simboleggiano la moderna “armatura” dietro la quale il piccolo si scherma per affrontare il mondo esterno, cercando riparo e difesa da una modernità dalla quale non si sente accolto e benvoluto. Il bambino non comunica per tutta la durata della storia, le uniche finestre sul mondo esterno sono i suoi occhi, attraverso i quali immagina, desidera, sogna. Fortemente introspettivo e carico di sfumature interiori, sognanti, Orlando “vede” a suo modo tutti gli altri passeggeri del pullman e li trasfigura secondo la percezione assolutamente soggettiva che ne ha (alcuni hanno il volto a forma di i pad, i pod, ecc.). Il passaggio tra sogno e realtà deformata è molto sottile. Un giorno, tornando a casa Orlando si accorge dell’esistenza di un vicolo “dei miracoli” dove c’è una lucciola che sostiene di essere lì perché mandata da una fata dei desideri. Imboccata la via, il piccolo protagonista cade in una dimensione spazio-temporale alternativa e quando si sveglia da quello che sembra essere un lungo sonno, è a letto, nell’intimità della sua cameretta, senza più comprendere se ciò che ha visto sia accaduto realmente. Il mattino seguente, intraprendendo il medesimo percorso, Orlando scorge sia la via, che esiste davvero, sia la lucciola, che ancora vola e brilla. 

Testo Esteso: 

Il soggetto fa rivivere il senso di positivo disorientamento e fascinazione che il mondo della fantasia gioca nella vita di tutti.
Per farlo, si serve di Orlando, ragazzino sognante, costretto a viaggiare in pullman ogni giorno per andare a scuola in città.
L’intera narrazione è ricoperta di simbologia. La metropoli rispecchia la grande città ostile, grigia, cupa, metallica e con le sue dimensioni amplificate respinge gli animi più fragili. L’eccesso di strati di vestiti inombranti di Orlando (sciarpa, cappello, guanti, giubbotto) simboleggiano la moderna “armatura” dietro la quale il piccolo si scherma per affrontare il mondo esterno, cercando riparo e difesa da una modernità dalla quale non si sente accolto e benvoluto. Le immagini, come direbbe Andrea Rauch, diventano significativi “eccipienti del ricordo, in grado cioè di produrre memoria” nel lettore e di legarlo empaticamente alle vicende personali del protagonista. Questo escamotage narrativo è particolarmente funzionale alla resa grafica dello stesso Orlando, che nel suo aspetto e nel suo rapporto con ciò che lo circonda è totalmente chiuso in se stesso. Il bambino non comunica per tutta la durata della storia, le uniche finestre sul mondo esterno sono i suoi occhi, attraverso i quali immagina, desidera, sogna. Fortemente introspettivo e carico di sfumature interiori, sognanti, Orlando “vede” a suo modo tutti gli altri passeggeri del pullman e li trasfigura secondo la percezione assolutamente soggettiva che ne ha (alcuni hanno il volto a forma di i pad, i pod, ecc.). Il passaggio tra sogno e realtà deformata è molto sottile. Un giorno, tornando a casa Orlando si accorge dell’esistenza di un vicolo “dei miracoli” dove c’è una lucciola che sostiene di essere lì perché mandata da una fata dei desideri. Imboccata la via, il piccolo protagonista cade in una dimensione spazio-temporale alternativa e quando si sveglia da quello che sembra essere un lungo sonno, è a letto, nell’intimità della sua cameretta, senza più comprendere se ciò che ha visto sia accaduto realmente. Il mattino seguente, intraprendendo il medesimo percorso, Orlando scorge sia la via, che esiste davvero, sia la lucciola, che ancora vola e brilla. Nelle battute conclusive dominano i meccanismi letterari di metafiction, dove l’indagine tra finzione e realtà esplora le possibili soluzioni fornite dalle tecniche d’incastro narrativo e dove vengono offerti al lettore spazi di riflessione sull’interpretazione dell’eventuale finale, ancora una volta esemplificativo della “molteplicità” dei bambini.

Misura: 
Ebook
Numero di Pagina: 
Pagine, 32
Galleria Immagini: 
Data e Luogo Opera: 
Tag Tecnica Fumetto: 
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