Olio su tela

Giuseppe Migneco: Ragazzi sotto il fico, 1939.

L’opera appartiene alla prima stagione creativa del pittore, e ne è sicuramente uno dei prodotti migliori. Presentata alla seconda mostra di Corrente (1939), la tela rappresenta lo stile peculiare del giovane Migneco. Il quadro è impostato su un colore dalla grafia corsiva, vangoghiana, e su un’acida tonalità di gialli e verdi che il pittore modula in una particolare stesura vibrante e tormentata.

Simone Caliò: H 08:05 PM, 2014.

L’opera appartiene alla mostra Mare al Quadrato curata da Katia Giannetto alla Messina Art Gallery di Messina (4 - 20 dicembre 2014). Vero e proprio progetto seriale, Mare al quadrato è una collezione di oggetti pittorici che, seguendo il principio impressionista inaugurato da Monet con le trentuno tele sulla Cattedrale di Rouen (1892 – 1894), indaga la luce e i colori del mare a differenti ore del giorno. 

Pietro Mantilla: Annunciazione, 1987.

L’opera realizzata, nella seconda metà degli anni 80, appartiene a quello che Teresa Pugliatti definisce il periodo blu, picassiano, di Mantilla (Pugliatti 2009). Periodo organico soprattutto per la luce lunare dei suoi quadri e la generale atmosfera notturna dei suoi interni, che, di fatto, conserveranno, pur nelle mutazioni tonali e cromatiche, una medesima tensione durante tutta la sua carriera.

Bruno Samperi: Autoritratto, 1988.

“C’è una pittura che va formando da tempo la figura del suo pittore, e con la figura, la sua stessa esistenza, io l’ho vista. Questa pittura vive a Messina […]” con queste parole Tommaso Trini, tra i maggiori critici italiani del ‘900, introduceva il catalogo della mostra milanese di Bruno Samperi alla Galleria Aleph del 1989.  Gli autoritratti saranno il tema di una costante produzione per tutti gli anni ’80, con esiti stilisticamente diversi quanto interessanti. 

Giuseppe Vanadia: Elevazione, 1967.

L’opera appartiene al periodo della piena maturità artistica di Giuseppe Vanadia.  Dopo aver attraversato, tra il 1960 e il 1961, un momento di astrazione pura, priva cioè di riferimenti a oggetti concreti (Buda 2011), Vanadia tornerà a ispirarsi al dato naturale che sarà al centro di un’elaborazione ancora più avanzata. E’ il caso di Elevazione, un paesaggio composto dall’accostamento di zone di colore pure in cui sono perfettamente visibili tutti i numerosi ritmici colpi di spatolina. 

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