Stretto di Messina

Malastrada

Prodotto dalla compagnia Pubblico Incanto, Malastrada, in dialetto messinese, è un testo di Tino Caspanello, che ne firma la regia e lo porta in scena insieme agli attori Cinzia Muscolino e Tino Calabrò. I tre personaggi che lo compongono si muovono, assecondando una precisa geometria non solo fisica ma anche emotiva, in uno spazio oscuro e senza nome, sul quale tuttavia incombe una presenza invisibile e minacciosa. Si tratta del Ponte sullo Stretto di Messina che, mai esplicitamente citato, diviene il pretesto per la deflagrazione di una violenza destinata ad incidere su dinamiche familiari ambigue come il contesto in cui prendono corpo. Il testo è apparso su «Hystrio» n. 4 (2010) ed è pubblicato nel volume Teatro di Tino Caspanello, Editoria&Spettacolo, 2012.

Lo Stretto di Messina e le Eolie

Alla potente vocazione poetica, destinata a rendere la voce cattafiana una delle più significative del Novecento letterario, si aggiunge una meno nota ambizione al reportage giornalistico, testimoniata da alcune prose che, come questa, svelano l’abilità del poeta barcellonese nell’attraversamento di spazi e atmosfere restituiti nei termini di un avventuroso viaggio. Pensato per l’introduzione ad un libro fotografico dell’Automobile Club d’italia (1961), Lo Stretto di Messina e le Eolie presenta, inoltre, molteplici punti di contatto con la produzione poetica ispirata a quei luoghi, in un affascinante gioco di echi e risonanze.

Horcynus Orca

Caratterizzato da uno sperimentalismo linguistico che ne attesta l’unicità nel panorama dei romanzi italiani della seconda metà del Novecento, il romanzo darrighiano racconta, in oltre mille pagine, l’epopea marinaresca di ’Ndrja Cambrìa, racchiusa in quattro giorni e sfaccettata in una coralità di personaggi. Tra flashback e digressioni, in un flusso ininterrotto di immagini e suggestioni mitologiche, Horcynus Orca descrive le avventure del protagonista, «nocchiero semplice della fu regia Marina», nel suo viaggio di ritorno a casa da Napoli a Cariddi, il 4 ottobre 1943, attraverso l’invalicabile Stretto di Messina. 

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