Autobiografismo

L'isola perduta

Il libro di Giuseppe Longo, pubblicato da Mursia nel 1970, traccia un'immagine della Sicilia a partire dai ricordi dell'infanzia e della fanciullezza, trascorsi sulle rive dello Stretto. Oltre al filtro della memoria e della nostalgia, agisce ne L'isola perduta la prima vocazione di Longo, ovvero il giornalismo: il nucleo dell'opera si può infatti rintracciare nel lungo scritto Viaggio in Sicilia, stampato nel novembre del 1958 su «L'osservatorio politico letterario», la rivista da lui fondata e diretta a Roma nel 1955, ma anche in altri articoli e reportage dell’autore. 

La mia autobiografia (70% vera 80% falsa)

Ispirata ad uno humor surreale sin dal titolo, La mia autobiografia (70% vera 80% falsa) racconta, a metà tra finzione narrativa e memoria, non solo la vita e le tappe della variegata carriera artistica del suo autore, ma anche una pagina importante della storia del mezzo televisivo e dello spettacolo, con i suoi personaggi e i suoi retroscena. Pubblicato da Mondadori, il volume riflette lo stile scanzonato ed esilarante con cui, sin dagli esordi negli studi Rai accanto a Renzo Arbore, Nino Frassica ha conquistato l’affetto del pubblico.

La città e la selva

Romanzo autobiografico, scritto tra il 1931 e il 1933 ma uscito solo cinquant’anni dopo (Milano, Rizzoli, 1983), La città e la selva è la principale opera del filosofo e scrittore messinese Guido Ghersi, che riflette nelle pagine della narrazione le proprie convinzioni storiche, filosofiche e religiose. Il luogo in cui sono ambientate le vicende del protagonista, Antonino Leto, è la Messina del 1918, ancora impegnata, dieci anni dopo il terremoto, nella difficile opera della ricostruzione. 

La doppia storia

Al centro del romanzo, uscito postumo nel 1968 per le edizioni Mondadori (e recentemente ripubblicato da Pungitopo), vi è l’intera vicenda personale e artistica dell’autore, che la rievoca in una imponente architettura autobiografica. Attraverso il filtro della finzione letteraria, Beniamino Joppolo racconta incontri, luoghi, episodi realmente vissuti, nell’incessante percorso che lo ha condotto dalla Sicilia orientale, tra Patti, Sinagra e Messina, sino a Firenze, a Milano e infine a Parigi. Proprio qui, nei suoi ultimi anni di vita, prende forma il romanzo, che traccia, insieme, un memoriale privato e il documento storico di un’epoca, sempre in bilico tra la cronaca fedele dei fatti e la loro trasfigurazione fantastica.

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