Opere - Architettura

Gli isolati 457 e 463 del Piano Regolatore di Messina sono localizzati lungo la via Garibaldi e, a causa della loro planimetria che inclina uno dei prospetti di 45 gradi, configurano la cosiddetta Piazza Ottagona. La piazza Ottagona insiste nello stesso luogo nel quale sorgeva prima del terremoto seppur con dimensioni leggermente inferiori. I due isolati sono realizzati con lo stesso linguaggio, anche se la differenza di proprietà ha provveduto ad alterarne le superfici tanto da apparire oggi profondamente differenti.

La chiesa di S. Antonio Abate sorge nel sito in cui, prima del terremoto del 1908, sorgeva la chiesa dell’Annunziata dei Padri Teatini. Dopo il crollo di questa chiesa nel terremoto del 1783 la parrocchia fu ospitata in diverse sedi e dopo il 1908 continuò ad operare fino al 1930 in una chiesa baracca costruita all’uopo. Il progetto della nuova chiesa fu affidato nel 1927 all’ingegnere Francesco Barbaro, allora capo dell’Ufficio Tecnico Arcivescovile. Questi elaborò il progetto di una chiesa a pianta centrale con l’ingresso ruotato rispetto alla via Cavour alla quale impose forme che richiamano il neoclassicismo tipico di quegli anni.

Il progetto dell’attuale scuola tecnica industriale è stato redatto dall’allora preside ingegnere Quirino Parolini che per molti anni dovette dirigere la scuola da sedi provvisorie, mentre vari problemi di ordine amministrativo e logistico rendevano difficoltoso il reperimento dell’area di sedime sulla quale doveva sorgere l’edificio della scuola tecnica. La scuola era stata ospitata in plessi temporanei e la guerra aveva reso ancora più difficoltoso il reperimento delle risorse da destinare a quest’opera. Importante fu la pervicacia del preside che si fece latore delle istanze della scuola tecnica arrivando perfino ad elaborare il progetto con tutte le varianti richieste per essere adattato nell’area degli isolati 126, 138 e 148 che, per le necessità di continuità delle aule destinate alla didattica con quelle destinate ai laboratori, sono stati unificati in un unico plesso.

La chiesa di S. Caterina d’Alessandria d’Egitto fu realizzata su progetto di Cesare Bazzani a partire dal 1926 e fu consacrata nel 1932. Il sito era quello di un antico luogo di culto del periodo romano che pare inglobasse un tempio dedicato a Venere sul quale si era successivamente sviluppata la chiesa precedente al terremoto del 1908. Il progetto di Cesare Bazzani doveva segnare la posizione della chiesa attraverso la cupola che emergeva dagli edifici, risultando visibile da lunga distanza anche in ragione del particolare andamento altimetrico della via Garibaldi sulla quale sorge.

L’isolato 213 del PR di Messina sorge sul limite della città racchiusa all’interno delle mura volute da Carlo V, in aderenza al bastione sul quale insiste la scalinata di S. Barbara. L’edificio fu costruito nel 1923 su progetto dell’ingegnere G. Donato che utilizzò un linguaggio eclettico facendo ricorso ad una grande varietà di elementi decorativi. Le due facciate possiedono infatti una ricchezza di decorazioni in stucco di cemento che provvedono a creare una gerarchia nelle due facciate lungo la via Tommaso Cannizzaro e nello slargo che da accesso alle scale della salita di S. Barbara frontistante la via S. Giovanni Bosco.

La scuola Crispi, in quanto istituzione, risale agli anni dell’Unità d’Italia tuttavia, l’edificio nel quale questa è attualmente insediata fu costruito nel corso della ricostruzione della città a seguito del sisma del 1908 e ricade nell’area dell’isolato 401 del Piano Regolatore redatto dall’ingegnere Luigi Borzì. Il fabbricato si articola con un corpo longitudinale nel quale si innestano due bracci trasversali di diversa estensione che gli conferiscono una forma di C e che consentono di utilizzare, in modo efficace, l’area di sedime di forma  trapezoidale. Questa è posta ad ovest rispetto alla Piazza dell’Unione Europea nella quale insiste il Palazzo del Governo.

L’isolato 309/A del Piano Regolatore della città di Messina fu progettato dall’Ing. Enrico Fleres e realizzato nel 1922. La particolarità di questo edificio è costituita dal fatto che al suo interno è inglobata una volta a crociera appartenuta all'antica chiesa medievale di S. Maria Del Graffeo detta la Cattolica dei Greci. Si trattava di una chiesa di rito ortodosso che rimase in uso fino al terremoto del 1783 che la danneggiò e poi definitivamente danneggiata a causa del terremoto del 1908.

Il Banco di Roma occupa il primo comparto dell’isolato 297/A del Piano Regolatore della città di Messina. In particolare l’isolato 297 fu diviso nelle due parti A e B a causa della presenza della chiesa medievale di S. Maria degli Alemanni che richiese alcune modifiche nel disegno del Piano Regolatore redatto dell’ingegnere Luigi Borzì subito dopo il terremoto del 1908. 

 

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