Giovanni Bonini

Biografia: 

Malgrado le esigue informazioni biografiche sul pittore, è noto che Bonini – palermitano di nascita e milanese di adozione − maturò un proficuo e duraturo rapporto con la città dello Stretto, anche in forza dei continui rapporti con la Galleria “Il Fondaco”. Particolarmente attratto dalla pittura di paesaggio e dai panorami “visti o inventati”, realizzò alcuni dipinti di contenuto peloritano (come il “Paesaggio” firmato nel 1912 e oggi conservato presso la Camera di Commercio di Messina) declinati secondo la tradizione e concepiti nell’orbita del vedutismo meridionale di fine Ottocento. Nonostante l’assidua partecipazione a numerosi eventi espositivi, il profilo del pittore, che nella città dello Stretto tenne lo studio in Via Fata Morgana, non è contemplato nei principali repertori specialistici. Partecipò alla Seconda Mostra del Sindacato Siciliano Fascista degli Artisti tenuta a Palermo nel 1929 con il dipinto Ritorno alla fiera. Alla Quarta Mostra Regionale Sindacale del 1933 le sue opere Fanciulla bionda e due nature morte furono selezionate dalla commissione esaminatrice composta da Benedetto De Lisi, Lazzaro, Leo Castro, Schmiedt e Villari. Bonini fu inoltre presente alla VI e VII edizione della Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma rispettivamente nel 1951 e 1955. Espose anche, nel 1961, nell’Aula Magna dell’Università di Messina alla Mostra di bianco e nero. Omaggio alla poesia di Vann’Antò. Fu soprattutto presente a molte iniziative culturali promosse dal gruppo dell’OSPE capeggiato da Salvatore Pugliatti per la Galleria “il Fondaco”. Nell’ambito di queste manifestazioni tenne mostre personali negli anni 1950, 1952.
Per una attenta analisi della pittura di Giovanni Bonini si veda L. Barbera, Giovanni Bonini (ad vocem), in La Vetrina dell’OSPE. Artisti a Messina negli anni ’50, a cura di Lucio Barbera, Messina, Teatro Vittorio Emanuele 1997, pp. 41- 42.

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