Isolato VIII della Palazzata INFAIL

Testo Ridotto: 

Anche l’edificio destinato a sede degli uffici dell’INFAIL è realizzato a partire dal 1938 contemporaneamente al palazzo Littorio e come questo fu ultimato nel 1940, poco prima che scoppiasse la seconda guerra mondiale. Il linguaggio che lo caratterizza vede un edificio razionalista in cui l’utilizzo delle lastre di travertino appare caratterizzare la maggiore parte delle superfici verticali, pur garantendo un’alternanza tra specchiature trattate ad intonaco sulle quali si aprono le finestre e le paraste binate che scandiscono i prospetti con differenti soluzioni di dettaglio.

Testo Medio: 

Anche l’edificio destinato a sede degli uffici dell’INFAIL è realizzato a partire dal 1938 contemporaneamente al palazzo Littorio e come questo fu ultimato nel 1940, poco prima che scoppiasse la seconda guerra mondiale. Il linguaggio che lo caratterizza vede un edificio razionalista in cui l’utilizzo delle lastre di travertino appare caratterizzare la maggiore parte delle superfici verticali, pur garantendo un’alternanza tra specchiature lisce trattate ad intonaco sulle quali si aprono le finestre e le paraste binate che, in modo similare al contiguo palazzo Littorio, scandiscono i prospetti con differenti soluzioni di dettaglio che li differenziano tra loro e con il coevo edificio frontistante. In questo caso la pensilina di copertura cinge tutto il periplo dell’edificio e risulta attestarsi in continuità con le paraste che scandiscono le facciate dell’edificio così che l’intero edificio acquisti in monumentalità pur rimanendo limitato nella sua altezza che era determinata dalla normativa antisismica. Il basamento contiene le basse finestre degli scantinati e risulta interrotto dagli accessi all’edificio che sono evidenziati da rifasci aggettanti in pietra. Lo sviluppo in elevato dell’edificio è caratterizzato dall’impiego di paraste i cui aggetti creano un suggestivo gioco che contribuisce a dare una scansione modulare alle facciate.

Testo Esteso: 

L’edificio destinato a sede degli uffici dell’INFAIL che, dopo la caduta del fascismo, fu mutato in INAIL, venne realizzato a partire dal 1938 contemporaneamente al palazzo Littorio e, come quest’ultimo, completato nel 1940, poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Il fabbricato, informato al razionalismo monumentale, presenta una scansione dei prospetti con differenti soluzioni di dettaglio, analogamente al contiguo palazzo Littorio e attraverso l'impiego di lastre di travertino sulla maggior parte delle superfici verticali, permette un’alternanza tra specchiature lisce trattate ad intonaco sulle quali si aprono le finestre e le paraste binate ricoperte anch’esse con il travertino. Una pensilina di copertura, aggettante verso la terrazza, cinge tutto il periplo dell’edificio e risulta attestarsi in continuità con le paraste che scandiscono le facciate dell’edificio. Mediante questo accorgimento l’edificio acquista in monumentalità pur rimanendo limitato nella sua altezza a causa della normativa antisismica. Lo sviluppo in elevato è caratterizzato dall’impiego di paraste aggettanti che si originano dal basamento dell’edificio, contribuendo a dare una scansione modulare alle facciate. La continuità delle paraste è interrotta sopra la finestra del piano rialzato da una fascia orizzontale in travertino che cinge tutta la facciata e si confronta con la verticalità delle paraste. Anche in questo caso le lastre di travertino sulle superfici verticali sono modulari ed il loro orientamento è conforme ai piani di giacitura delle pietre da cui venivano estratte le lastre, utilizzando gli orientamenti delle tessiture litiche come principi regolatori che rispondono a specifiche motivazioni formali. Gli infissi sono in legno e le finestre sono dotate di serrande. Il basamento, in cui troviamo le basse finestre degli scantinati, è interrotto dagli accessi all’edificio evidenziati da rifasci aggettanti in pietra. Il basamento, le paraste, le specchiature ricoperte di travertino e le specchiature lisce si trovano su piani differenti dando luogo a un suggestivo gioco di luci e di ombre.

 

 

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