Francesco Valenti

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Archivi di architetti ed ingegneri 1915-1945, a cura di P.Barreca e M.Giuffrè, ed. Caracol, Palermo 2011
Biografia: 

Francesco Valenti, figlio dello scultore Salvatore, nasce a Palermo nel 1868. La professione del padre, intimo conoscitore degli stili che riusciva ad imitare nel suo lavoro, è alla base della formazione di Francesco che si confronta con il medievalismo tipico della fine del XIX secolo. Si laurea in ingegneria nel 1891 ed inizia la sua attività collaborando con Giuseppe Patricolo allora direttore dell’Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti. Partecipa all’Esposizione Nazionale di Palermo del 1892 con un rilievo che, acquistato dal Ministero della Pubblica Istruzione, viene destinato alla Galleria Nazionale di Roma. Il rilievo ed in generale la documentazione ricorrono costantemente in tutta l’opera di Francesco Valenti come solida base sulla quale fondare il progetto di restauro realizzato con la tecnologia più evoluta che ai tempi, si riteneva fosse il cemento armato. A partire dal 1896 assume la qualifica di “architetto ingegnere” all’interno dell’Ufficio Regionale come collaboratore di Patricolo e segue importanti restauri (a Palermo il Duomo, la Martorana, il Palazzo dei normanni, S. Giovanni degli Eremiti). Dal 1907 Francesco Valenti è “architetto di prima classe nel ruolo organico del personale dei monumenti, dei musei, delle gallerie e degli scavi di antichità”. Egli lavora in modo quasi esclusivo sulla conservazione dei monumenti e, conformemente alla cultura del periodo che ricercava nelle fasi medievali la propria identità, i suoi restauri ricercano costantemente la ricomposizione dell’immagine normanna, o comunque più antica, delle architetture sulle quali interviene. Si ha traccia anche di una sporadica attività professionale con la realizzazione del padiglione in stile liberty all’Esposizione Agricola del 1902 di Palermo. A seguito del terremoto del 1908 interviene a Messina nella sua veste di funzionario soprintendente ai monumenti. In ottemperanza ad un decreto che gli impone la residenza a Messina per dirigere i numerosi restauri in corso, nel 1916 vi trasferisce la propria residenza dove approfondisce la conoscenza delle varianti locali dell’architettura del periodo bizantino e normanno. Nel 1924 Francesco Valenti è nominato soprintendente ai monumenti della Sicilia e da allora inizia una febbrile attività che lo porta a studiare ed approfondire molteplici aspetti legati sia alla storia dell’architettura che al restauro ed al consolidamento dei monumenti. Nel 1931 il Valenti porta la sua esperienza di restauratore alla Conferenza di Atene dove in una lunga relazione spiega nel dettaglio la logica dei principali interventi che aveva svolto nella sua attività di funzionario addetto alla tutela ed al restauro. Nel 1935 è collocato a riposo per raggiunti limiti di età ma mette nuovamente al servizio della società la sua esperienza fornendo consulenze nei restauri a seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale sia a Palermo che nel caso del duomo di Messina.

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