Vincenzo Palumbo

Biografia: 

Italianista, critico d’arte, poeta e traduttore dal francese, Vincenzo Palumbo è uno dei più attivi intellettuali del mondo culturale messinese di metà Novecento, dove frequenta i fervidi cenacoli culturali dell’epoca, attorno alle librerie Ferrara, D’Anna e Ospe. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia, conseguita a Catania nel 1938, lavora come docente negli istituti superiori di Messina, assumendo in seguito il prestigioso incarico di primo assistente volontario di Giacomo Debenedetti, durante gli anni trascorsi dal grande critico presso la facoltà di Magistero dell’ateneo peloritano. Nel secondo dopoguerra collabora con vari quotidiani siciliani e stringe amicizia con artisti, poeti e intellettuali come Cattafi e Quasimodo, Guttuso e Migneco, Cocchiara e Joppolo, Pugliatti e Vann’Antò, e ancora Stefano D’Arrigo, Nino Pino, Mazzullo a Canonico, oltre al filosofo Galvano Della Volpe. È autore del saggio storico Origine e sviluppo dell'imperialismo romano (1940) e delle raccolte di poesie E mi attendo alla gioia (1945) e Il riposo delle ombre (1982). Nel 1953 è il primo a dare un saggio di traduzione in italiano di alcuni versi del poeta turco Nazim Hikmet. Ha curato per le edizioni D’Anna le antologie Il messaggio e La promessa (Messina - Firenze, 1968-1971), per Le Monnier La freccia nera di R. L. Stevenson (Firenze, 1966), per Patron Emile di J. J. Rousseau (Bologna, 1969). Postuma è l’antologia di scritti d’arte e letteratura della D’Anna La poesia degli uomini senza miti (Messina - Firenze, 1989). Una sua inedita traduzione del Monologue di Mallarmé, risalente al 1946, che precede le prime versioni pubblicate in lingua italiana della giovanile egloga del poeta simbolista, è stata pubblicata con prefazione di Mario Luzi per i tipi delle edizioni Ets (Soliloquio d’un Fauno, Pisa, 2000). Il 27 giugno 2015, nel corso di una solenne cerimonia, alla memoria di Vincenzo Palumbo è stata intitolata la Saletta del primo piano del Palacultura messinese, su iniziativa dell’associazione culturale “Antonello da Messina”, con l’obiettivo di celebrare l’uomo di cultura che per primo, nel 1954, favorì la realizzazione di un centro polivalente culturale cittadino per l’allestimento di mostre d’arte, concerti, rappresentazioni teatrali, retrospettive cinematografiche, convegni, conferenze e congressi. La sua attività è segnalata anche nel Dizionario degli uomini illustri messinesi a cura di Maria Canto, e nell’Enciclopedia della Sicilia di Franco Maria Ricci, cura di Caterina Napoleone.

Data Luogo Artista: