Museo del Fango

Testo Ridotto: 

A ridosso del disastro occorso alla gente di Sicilia il I ottobre 2009, Michele Cannaò, Sara Montani, Togo e Guido Oldani chiamano a raccolta i colleghi artisti al Palazzo della Permanente di Milano per un happening dedicato alla tragedia. Da qui l’idea di Cannaò di creare in quella terra un Museo del Fango fatto di dipinti, sculture, filmati, poesie, racconti e quanto dell’arte possa costituire argine culturale. 

Testo Medio: 

Il primo nucleo della raccolta conta più di cento opere che sono esposte in anteprima al Palazzo Duchi di Santo Stefano di Taormina, una sede di prestigio per un omaggio dovuto a ricordo di quanti sono morti, seppelliti dalla montagna di Giampilieri, dal fango di Scaletta Zanclea. Un omaggio al senso civico e alla dignità di quanti, in ogni parte del Paese, vogliono vivere la loro terra da cittadini e in sicurezza.  Il 20 Aprile 2012, grazie alla collaborazione del Genio Civile e del Corpo Forestale,  viene inaugurata La Grande Scala o La Veronica, scultura – installazione monumentale realizzata da Michele Cannaò per contrada Lumbri a Giampilieri, oggi visibile sull’autostrada Messina – Catania. Nell’agosto del 2012 viene inaugurata l’opera L’Albero della Vita, lavoro a sei mani di Pippo Galipò, Claudio Militti e Togo per il villaggio Molino. Nel dicembre dello stesso anno viene inaugurata La Notte di San Lorenzo a Scaletta Zanclea, un’opera di Sara Teresano. Parte della collezione sarà esposta al Forte Petrazza di Messina, tuttavia, ad oggi, la sorte del progetto e non è certa. Nell’agosto del 2014 Cannaò decide portare il suo “Museo del Fango” altrove, tuttavia alcuni giorni dopo è nominato esperto per marketing dal Comune di Messina. Nel luglio del 2015, con una polemica lettera rivolta al Sindaco Renato Accorinti, l’artista lascia definitivamente l’incarico di esperto presso l’Assessorato alla Cultura del Comune di Messina.

 Garanti del Museo del Fango sono: Marco Dentici, Angela Manganaro, Guido Oldani e Togo. 

Testo Esteso: 

Il primo nucleo della raccolta conta più di cento opere che sono esposte in anteprima al Palazzo Duchi di Santo Stefano di Taormina, una sede di prestigio per un omaggio dovuto a ricordo di quanti sono morti, seppelliti dalla montagna di Giampilieri, dal fango di Scaletta Zanclea. Un omaggio al senso civico e alla dignità di quanti, in ogni parte del Paese, vogliono vivere la loro terra da cittadini e in sicurezza.  Il 20 Aprile 2012 viene inaugurata La Grande Scala o La Veronica, scultura – installazione monumentale realizzata da Michele Cannaò per contrada Lumbri a Giampilieri, oggi visibile sull’autostrada Messina – Catania. Nell’agosto del 2012 viene inaugurata l’opera L’Albero della Vita, lavoro a sei mani di Pippo Galipò, Claudio Militti e Togo per il villaggio Molino. Nel dicembre dello stesso anno viene inaugurata La Notte di San Lorenzo a Scaletta Zanclea, un’opera di Sara Teresano. Parte della collezione sarà esposta al Forte Petrazza di Messina, tuttavia, ad oggi, la sorte del progetto e non è certa. Nell’agosto del 2014 Cannaò decide portare il suo “Museo del Fango” altrove, tuttavia alcuni giorni dopo è nominato esperto per marketing dal Comune di Messina. Nel luglio del 2015, con una polemica lettera rivolta al Sindaco Renato Accorinti, l’artista lascia definitivamente l’incarico di esperto presso l’Assessorato alla Cultura del Comune di Messina.

 Garanti del Museo del Fango sono: Marco Dentici, Angela Manganaro, Guido

Galleria Immagini: 

Galleria Immagini: Museo del Fango - Montagna d'arte

  • Michele Cannaò: La Grande Scala o la Veronica, 2012.
  • Pippo Galipò, Claudio Militti, Togo: L'Albero della Vita, 2012.
  • Sara Teresano: La notte di San Lorenzo a Scaletta Zanclea, 2012.
Credits: 
Courtesy Museo del Fango
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