Inganno padano. La vera storia della Lega Nord

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Inganno padano. La vera storia della Lega Nord
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Il saggio di Fabio Bonasera, firmato con Davide Romano, racconta alcuni retroscena volutamente sottaciuti nella storia della Lega Nord, attraverso le testimonianze di coloro che hanno partecipato sin dal principio alle vicende di uno dei partiti entrati stabilmente nel panorama politico italiano. Edito dalla palermitana La Zisa nel 2010, Inganno padano. La vera storia della Lega Nord, con prefazione di Furio Colombo, è giunto alla terza ristampa. 

Testo Medio: 

Edito dalla palermitana La Zisa nel 2010, Inganno padano. La vera storia della Lega Nord, con prefazione di Furio Colombo, è giunto alla terza ristampa. La sua pubblicazione, giunta in un momento storico per molti diversi profondamente mutato rispetto agli assetti politico-economici attuali, risulta tuttavia di particolare interesse non solo sul piano della ricognizione storica di un passato assai prossimo, ma anche per l’acuta analisi dell’ascesa e della definitiva affermazione di un partito che continua ad occupare stabilmente il panorama politico italiano. “Tutti ne conoscono i principali leader, i programmi, le parole d'ordine, la balzana simbologia”, affermano gli autori. “Sono pressoché ignoti, invece, taluni aspetti poco virtuosi che la pongono sullo stesso piano delle peggiori consorterie politiche della cosiddetta Prima Repubblica”. Questo lo scenario del saggio di Fabio Bonasera, firmato con Davide Romano, che si annuncia, sin dalla quarta di copertina, come il duro ritratto “di un movimento che, al livello delle azioni, ha totalmente smentito se stesso e tradito i propri militanti”. Scritto con l’intenzione di raccontare alcuni retroscena volutamente sottaciuti della vicenda leghista, attraverso le testimonianze dirette di coloro che hanno creduto, all'inizio, alle idee moralizzatrici di Umberto Bossi, per staccarsene successivamente quando dalla propaganda si è passati alla gestione del potere, il libro indaga altresì le ragioni alla base del patto d'acciaio che ha unito la Lega al “partito-azienda” di Silvio Berlusconi, destinato poi ad incrinarsi e sfaldarsi, come ci racconta la cronaca politica degli anni successivi. 

Testo Esteso: 

Edito dalla palermitana La Zisa nel 2010, Inganno padano. La vera storia della Lega Nord, con prefazione di Furio Colombo, è giunto alla terza ristampa. La sua pubblicazione, avvenuta in un momento storico per molti diversi profondamente mutato rispetto agli assetti politico-economici attuali, risulta tuttavia di particolare interesse non solo sul piano della ricognizione storica di un passato assai prossimo, ma anche per l’acuta analisi dell’ascesa e della definitiva affermazione di un partito che da oltre vent’anni continua ad occupare stabilmente il panorama politico italiano. “Tutti ne conoscono i principali leader, i programmi, le parole d'ordine, la balzana simbologia”, affermano gli autori. “Sono pressoché ignoti, invece, taluni aspetti poco virtuosi che la pongono sullo stesso piano delle peggiori consorterie politiche della cosiddetta Prima Repubblica”. Questo lo scenario in cui si colloca il saggio di Fabio Bonasera, firmato con Davide Romano, che si annuncia, sin dalla quarta di copertina, come il duro ritratto “di un movimento che, al livello delle azioni, ha totalmente smentito se stesso e tradito i propri militanti”. Scritto con l’intenzione di raccontare alcuni retroscena volutamente sottaciuti della vicenda leghista, attraverso le testimonianze dirette di coloro che hanno creduto, all'inizio, alle idee moralizzatrici di Umberto Bossi, per staccarsene successivamente quando dalla propaganda si è passati alla gestione del potere, il libro indaga altresì le ragioni alla base del patto d'acciaio che ha unito la Lega al “partito-azienda” di Silvio Berlusconi, destinato poi ad incrinarsi e sfaldarsi, come ci racconta la cronaca politica degli anni successivi. Ma qual è la vera colpa della Lega Nord? Secondo Bonasera e Romano, si tratterebbe del brusco cambio di rotta di un movimento nato per raccogliere le istanze di quanti erano stanchi delle vessazioni di una politica fiscale, economica e sociale assolutamente iniqua, che, trasformandosi in autentico partito, ha finito per uniformarsi perfettamente a tutte le altre realtà dell'intero arco costituzionale, persino nella deriva verso i cosiddetti vizi della politica:

Veniamo così a sapere, e ce lo confermano ex militanti della Lega da lungo tempo fuoriusciti o forzatamente allontanati, di operazioni finanziarie mal condotte che sono costate fior di quattrini a tanti ingenui militanti, di imbrogli pagati con i soldi pubblici, di scandalose pratiche di nepotismo che noi meridionali conosciamo benissimo e di cui pensavamo di avere, purtroppo, l’esclusiva, di meschine gelosie e rivalità indegne di un partito che agli inizi si era presentato come moralizzatore del costume politico nazionale, della occupazione di spazi di potere come la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista avevano, ma con ben altro profilo, rastrellato per decenni, di abusi piccoli e grandi di amministratori pubblici, e di altre consimili nequizie che soltanto coloro che hanno frequentato o frequentano le segrete stanze del Carroccio conoscono perfettamente. (Maurizio Rizza, Fabio Bonasera e Davide Romano, “Inganno Padano. La vera storia della Lega Nord”)

Sullo sfondo campeggia una chimera, il federalismo, che, come scrive Furio Colombo in prefazione, pone una domanda a tutti, destra, sinistra e istituzioni: «Che cosa si sta facendo per salvare l’integrità di ciò che dai tempi del Petrarca si chiama Italia e che da 150 anni è un paese unito? C’è poco tempo per rispondere». E questo libro, continua Colombo, ha il merito di farlo, ricostruendo la storia dell’“inganno padano” dalle lotte iniziali alla Lega di governo.  

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