Tore Calabrò

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Nato a Nizza di Sicilia nel 1891 dallo scultore Antonio Calabrò, Edmondo Tore (Salvatore) si stabilisce a Messina dopo aver trascorso un periodo di lavoro e studio in Argentina. La città di Messina conosce la sua opera più importante per averla sempre sotto gli occhi: è la Madonnina del Porto, inaugurata solennemente, e a distanza,  il 12 agosto del 1934 da Papa Pio IX  grazie a un congegno ideato da Guglielmo Marconi. A Tore Calabrò spetta anche la paternità della statua di del Cristo Re dell’omonimo Santuario messinese. Nel periodo delle guerra, su invito del prof. Domenico Puzzolo Sigillo, Tore rifugia a Casalvecchio Siculo, dove grazie all’impegno del sacerdote Mario D’Amico realizzò le pareti e le vetrate della chiesa di Sant’Onofrio Anacoreta, Patrono del paese e dove realizzò anche il trono che ospita l’antico mezzobusto ligneo del Santo. Altre sculture vennero realizzate a Letojanni, nella chiesa di S. Giuseppe, e a Furci Siculo, nel prospetto della chiesa della Madonna del Rosario. Attivo anche in ambito funerario, realizza l’interessante monumento novecentista a Tanino Villari, da segnalare insieme a quello dedicato a Cettina De Leo e famiglia, sempre al Cimitero Monumentale di Messina. 

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