letteratura

Letteratura

La città e la selva

Romanzo autobiografico, scritto tra il 1931 e il 1933 ma uscito solo cinquant’anni dopo (Milano, Rizzoli, 1983), La città e la selva è la principale opera del filosofo e scrittore messinese Guido Ghersi, che riflette nelle pagine della narrazione le proprie convinzioni storiche, filosofiche e religiose. Il luogo in cui sono ambientate le vicende del protagonista, Antonino Leto, è la Messina del 1918, ancora impegnata, dieci anni dopo il terremoto, nella difficile opera della ricostruzione. 

Lo Stretto di Messina e le Eolie

Alla potente vocazione poetica, destinata a rendere la voce cattafiana una delle più significative del Novecento letterario, si aggiunge una meno nota ambizione al reportage giornalistico, testimoniata da alcune prose che, come questa, svelano l’abilità del poeta barcellonese nell’attraversamento di spazi e atmosfere restituiti nei termini di un avventuroso viaggio. Pensato per l’introduzione ad un libro fotografico dell’Automobile Club d’italia (1961), Lo Stretto di Messina e le Eolie presenta, inoltre, molteplici punti di contatto con la produzione poetica ispirata a quei luoghi, in un affascinante gioco di echi e risonanze.

Vento a Tindari

La lirica fa parte della raccolta d’esordio Acque e terre (1930), uscita a Firenze per le edizioni di «Solaria». Vento a Tindari, ispirata ad uno dei luoghi d’infanzia del poeta, contiene gli stessi motivi che animano le altre poesie ospitate nel volume, identificabili in una potente nostalgia della terra siciliana. In tutta la raccolta, trasfigurati dal doppio filtro della memoria e dell’invenzione letteraria, personaggi e ambienti che popolano l’autobiografia quasimodiana, a partire dalla figura materna e dalla casa, divengono simboli di un mondo mitico, attinto con una parola carica di timbri magici ed evocativi. Ad assalire il poeta è anche un altro ricordo, quello del caro amico Salvatore Pugliatti, evocato insieme ai compagni degli anni messinesi. 

Il Cristo ricaricabile

La trama narrativa del romanzo, caratterizzato da un’originalità provocatoria evidente già dal titolo, è ambientata a Roma e demistifica, attraverso le vicende e i personaggi di una saga familiare contemporanea, miti e stereotipi della nostra società. Tra questi, il “miracolismo” d’accatto, la macchina dello star system a tutti i costi, certi non-sense della galassia mediatica cui la vita reale toglie la maschera. Il protagonista è un “messia” involontario, il giovane surfista senza arte né parte Milhouse Giordano, che, al risveglio da una movimentata Notte Bianca, si ritrova, suo malgrado, destinatario di un potere tanto eccelso quanto ambiguo. 

Il sorriso dell'ignoto marinaio

Oggetto di una vasta e stratificata attenzione critica, Il sorriso dell’ignoto marinaio è il romanzo dell’universo consoliano più noto al grande pubblico. L’autore si cimenta con il passaggio dai Borboni ai Savoia in Sicilia, descrivendo, attraverso la rivolta dei contadini di Alcara Li Fusi, il dramma sociale e storico degli ultimi, i vinti di verghiana memoria. Protagonista della narrazione è il barone di Mandralisca, l’erudito Enrico Pirajno, ma alla vicenda principale si intreccia quella di un misterioso quadro, un ritratto d’ignoto attribuito ad Antonello da Messina.  

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