Le Fontane di Messina

Messina ha un territorio ricco di piccoli torrenti che hanno formato le peculiari valli della sua forma urbana. In passato questi torrenti costituirono il bacino idrico di pozzi e fontane monumentali erette dalla città per soddisfare il fabbisogno della popolazione e celebrarne il progresso civile. Scoprile con questo percorso.

Fontana Brugnani

Realizzata da Ignazio Brugnani nel 1739, un tempo occupava il chiostro del monastero di S. Gregorio, non più esistente. Nel 1897 venne portata prima nel vecchio Giardino a Mare Umberto I, per essere poi definitivamente ricollocata in questo spazio nel 1938. La fontana, in marmo bianco, si innalza su una vasca sul quale l’autore ha iscritto il suo nome e la giovanissima età (20 anni). Sulle tre facce della stele centrale si appoggiano le code di tre cavallucci marini che reggono tra le zampe anteriori una testa di delfino. In alto, sulla coppa a sei conchiglie, un putto regge lo stella araldico dei Ruffo di Scaletta, omaggio della committente della fontana, la badessa suor Severina, al proprio casato.

La Fontana Arena

La fontana prende il nome dalla famiglia che il secolo scorso la donò alla città in un periodo di grande siccità. Per ricordare l’avvenimento il Comune di Messina commissionò una scultura al noto artista messinese Antonio Bonfiglio. Lo scultore realizzò in pietra artificiale un putto con l’anfora che poi venne fuso in bronzo a spese dei cittadini del quartiere.

La Fontana della Pigna

L’opera, in marmo bianco, poggia su un basamento formato da due gradini mistilinei al cui centro sorge il piedistallo poligonale su cui poggia, a sua volta, la prima coppa mistilinea. Da questa si diparte un secondo piedistallo che regge la coppa più piccola, formata da quattro conchiglie. Dalla coppa sgorga l’acqua attraverso quattro mascheroni, mentre un dado sostiene la Pigna da cui deriva il nome della fontana.Fu spostata nell’attuale spazio nel 1988.

La Fontana di Gennaro

La fontana venne realizzata nel 1602 per volere dei senatori Stagno D’Alcontres, Ventimiglia, Arena, Del Pozzo, Aquilone e Ardonetta. Un tempo era posta su una piazzetta triangolare tra corso Cavour e Via Basolari. Gravemente danneggiata dal terremoto, venne collocata nella sua attuale posizione nel 1931. Non si conosce l’origine del suo nome, tuttavia “Gennaro” viene messo in connessione col mese in cui il sole entra nella costellazione dell’Acquario, Gennaio appunto. Sarebbe proprio la personificazione dell’Acquario, quindi, a essere raffigurata in questa posa dinamica e vibrante. Fino al 1870 l’acqua sgorgava dai quattro mascheroni alla base del monumento e dalle due anfore rette da “Gennaro/Aquario”.

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