PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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La leggenda narra che nel 42 d.C. San Paolo venne a Messina, trovando nella città una grande accoglienza. Alcuni messinesi seguirono San Paolo nel suo viaggio in Palestina incontrando Maria che rispose all’atto di devozione con una lettera nella quale assicurava alla città perpetua protezione. La stele della Madonna delle Lettera (1934) è alta sessanta metri, mentre la scultura, realizzata da Tore Calabrò, poggia su un globo di rame dorato su cui svetta la statua della Vergine benedicente.

Le Argonautiche, poema ellenistico di Apollonio Rodio, narra che la spedizione di Giasone toccò queste sponde durante il suo epico viaggio. L’artista si fa tentare e ferma qui l’eroe per lo scontro decisivo con il celeberrimo Drago. La creatura sinuosamente si intreccia tra le finestre del malconcio edificio della “Casa di Vincenzo” insidiando la figura rosseggiante del granitico Giasone. Tutta la composizione è giocata sui colori della città: il giallo e il rosso, trasformando l’episodio in un augurio simbolico per le difficili battaglie che aspettano la comunità peloritana. L’opera con le sue dimensioni monumentali e con il suo afflato epico e favolistico riscatta una piccola porzione dell’affaccio diretto sul mare, ancora oggi severamente compromesso dalla recinzione del porto e da edifici, come la Dogana, che chiusi e degradati offrono al visitatore un’immagine poco lusinghiera della città.

A pianta trapezoidale, con ponte levatoio e fossato, la struttura difensiva di Curcuraci è tra le meglio conservate del sistema difensivo progettato dal Ministero della Guerra tra il 1884 e il 1914. Posto 270 metri sopra il livello del mare, la fortezza è guarnita con quattro postazioni di artiglieria che sorvegliavano la costa da Capo Peloro a Capo Calavà.

La chiesa di S. Lorenzo è una delle opere che l’architetto Cesare Bazzani realizzò a Messina. La chiesa sorge nell’area dell’isolato 214 del PR di Messina, a fianco del Palazzo di Giustizia e conclude prospetticamente la via Cavour che si origina dalla Piazza dell’Unità d’Italia sulla quale prospetta il Palazzo del Governo. Il Bazzani, anche per la particolare estensione dell’isolato 214, tutt’oggi in parte occupato da un edificio settecentesco, progetta una chiesa con pianta a croce greca il cui linguaggio formale si ispira al neobarocco impiegando in libertà elementi di altra natura. Il portone di accesso alla chiesa è posto lungo la via Porta Imperiale ed è elevato da alcuni gradini in modo da compensare la differenza di quota tra la via Porta Imperiale e la via G. A. Cesareo. La facciata principale risulta caratterizzata da un portale concluso ad arco realizzato con intonaco decorativo e sormontato da un timpano spezzato la cui cuspide risulta interrotta dalla presenza della statua di S. Lorenzo. Gli spazi tra i bracci della croce greca sono chiusi con andamento circolare in pianta e conclusi con un catino ricoperto con lastre di piombo. Annesso alla chiesa è la torre campanaria che risulta integrata con altri locali che servono da sacrestia. Il passaggio che connette la chiesa alla torre campanaria era dotato, fino a qualche anno fa, di una vetrata colorata in ferro battuto che manifestava una stella ad otto punte di tipo similare ad un’altra, presente nel palazzo della Prefettura di Messina localizzato all’altra estremità della via Cavour. Anche in questo caso un restauro svolto negli anni passati ha determinato una perdita delle caratteristiche formali e tessiturali originarie degli intonaci impiegati ai quali era riservato il compito di manifestare l’immagine dell’architettura ai fruitori.
