PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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La fontana fu realizzata alla fine dell’800 da mastri fonditori messinesi, e un tempo faceva parte dell’elegante Chalet a Mare, non più esistente. In stile neoeclettico e floreale, la fontana è composta da una grande vasca circolare in marmo dal cui centro si eleva una colonna quadrangolare, in ghisa, che regge i tre piatti riccamente decorati. Sopra il primo piatto tre putti, a loro volta, reggono l’ultimo piatto dalle forme floreali da cui si innalza un vaso centrale da cui sgorgava l’acqua.
Nato contestualmente al giornale messinese “Centonove”, Gui è il protagonista di alcune vignette satirico-politiche pubblicate sulla rivista. Da iniziale “strumento jolly”, privo di un nome identificativo, estremamente duttile, utilizzato per descrivere in maniera tagliente situazioni diversificate, Gui cresce progressivamente nei contenuti e nella forma.
ll progetto, voluto in occasione della manifestazione celebrativa del centenario del terribile sisma che rase al suolo Messina all'alba del 28 dicembre del 1908, sin dalla sua genesi, ha avuto il sostegno delle istituzioni politiche e delle associazioni culturali del territorio. Il progetto è stato infatti coprodotto dall'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Messina, retto in quel periodo dal professore Dario Caroniti, in collaborazione con l'Associazione culturale “Sicilia Fantastica", presieduta dal noto regista messinese Salvatore Presti.
Nato da un’idea di Ubaldo Smeriglio che ne cura il soggetto, quest’opera commemorativa ha come mission la volontà di tenere in vita nelle giovani generazioni la memoria storica dell’immane evento che segnò le due città dello Stretto.
L’opera realizzata, nella seconda metà degli anni 80, appartiene a quello che Teresa Pugliatti definisce il periodo blu, picassiano, di Mantilla (Pugliatti 2009). Periodo organico soprattutto per la luce lunare dei suoi quadri e la generale atmosfera notturna dei suoi interni, che, di fatto, conserveranno, pur nelle mutazioni tonali e cromatiche, una medesima tensione durante tutta la sua carriera.